I comuni di Sorbolo e Mezzani si avviano alla fusione e in autunno i cittadini saranno chiamati al voto per il referendum. Fusione sì o no, lo deciderà la maggioranza. L’ok a procedere con questa formula è arrivata dai consigli comunali tenutesi la scorsa settimana. Ora però i sindaci si sbizzarriscono a cercare il nome del nuovo eventuale Comune, e le propose scatenano anche qualche ironia.
Il sindaco Pd di Sorbolo, Nicola Cesari, ha lanciato il sondaggio: sono tre le proposte per il nome, nella scheda del referendum i cittadini saranno chiamati a scegliere anche tra la dicitura Sorbolo Mezzani (unione degli attuali nomi), Riva d’Enza (con richiamo al torrente Enza) o Parmenza (con richiamo sia al torrente Enza che al torrente Parma).
A decidere in via definitiva sarà il referendum ma intanto alcuni cittadini hanno già fatto capire come la pensano sul nome del nuovo comune. Alcuni andando contro alle “creative” proposte di Cesari che vorrebbe “Riva D’Enza”.
E i commenti non sono mancati:
Da un breve, e non attendibile a tutta la cittadinanza, sondaggio è emerso che tra i cittadini che hanno votato, il 69% preferisce rimanere sul “sobrio” Sorbolo Mezzani.
E il sindaco Cesari non può che prenderne atto e far scattare un sorriso.
Nonostante i giochi di parole, che siano i sì a vincere al referendum è molto probabile. Come spiega Poleis dallo studio di fattibilità, si evince come per i Comuni di Sorbolo e Mezzani la scelta della fusione sia un passaggio per così dire “naturale”: in Unione dal 2001, i due Comuni condividono già la gestione associata di tutti i servizi, e tutti i dipendenti sono stati trasferiti all’Unione Bassa Est Parmense. I regolamenti di accesso ai servizi e struttura delle aliquote sono sostanzialmente identici: una situazione del tutto eccezionale nello scenario regionale, dal momento in cui le strutture amministrative dei due Comuni sono già “fuse”.
