Successione legittima e testamento: cosa dice la legge

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La normativa italiana è stata impostata, parlando di successione e testamenti, per garantire i congiunti più stretti del defunto (si parla quindi del coniuge diretto, marito o moglie) limitando la libertà di poter disporre liberamente del proprio testamento: per dirla in termini più semplicistici, una parte di eredità deve infatti essere necessariamente riservata a determinate persone, inquadrate come legittimari o riservatari, pur se la volontà del testatore non dovesse essere questa.

In sostanza alcuni vincoli, quali ad esempio il matrimonio, generano effetti ed obblighi in riferimento ai quali non è consentito venir meno. Tra questi, proprio il dover includere la persona congiunta nel testamento. Il problema è relativo al dover definire con esattezza la quota del patrimonio caduto in successione della quale il testatore può disporre liberamente, senza troppi obblighi.

Si parla in questi casi di azione di riduzione e legittimari, una forma di tutela che la legge italiana, nello specifico il codice civile, va a riconoscere esclusivamente ai legittimari, quindi agli stretti coniugi del defunto. In caso di successione legittima ad esempio si può assistere alla cosiddetta espansione delle quote; è sempre il codice civile a prevedere la reintegrazione delle quote legittime nei casi di successione, con o senza testamento scritto. In sostanza le quote di eredità si espandono sulla base della legittimità.

Viceversa nel caso in cui il defunto abbia fatto testamento scritto quando era ancora in vita e questo risultasse essere lesivo dei diritti di legittima, si deve ricorrere alla cosiddetta riduzione, in modo proporzionale, cui può poi far seguito la restituzione di determinati bene materiali.

Si tratta di temi di grande importanza e al contempo di straordinaria attualità visto che sono diritti che vengono acquisiti tramite vincolo di matrimonio; si pensi allora al dibattito annoso relativo alle coppie di fatto, alla possibilità per persone dello stesso sesso di contrarre il vincolo del matrimonio. Tutte questioni che non hanno, dunque, solamente base ideologica; ma che presentano anche una forte componente burocratica e concreta.

Quando ci si sposa, d’altra parte, si finisce con l’acquisire doveri ma anche diritti quali quello di cui sopra relativo all’eredità. Un qualcosa che, almeno in teoria, mette sullo stesso piano uomini e donne, marito e moglie, che assumono gli stessi diritti e doveri davanti alla legge.

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