Lavoro e disabilità: la corresponsabilità della città, il ruolo della politica. Un tavolo di ascolto di Pd, PP, PU

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Un Tavolo di ascolto promosso dai gruppi Partito Democratico, Parma Unita, Parma Protagonista

La grande partecipazione all’auditorium Toscanini scaldava il cuore, nel pomeriggio di venerdì 16 febbraio. Associazioni di familiari, cooperative sociali, operatori pubblici e privati, parlamentari, cittadini, rappresentanti delle categorie delle imprese e dei lavoratori si sono raccolti per riflettere e condividere proposte su come rinnovare quell’attenzione al sociale che in passato ha visto il nostro territorio in prima linea, come ricordato da Danilo Amadei nella sua introduzione storica

Dope le criticità a livello normativo rilevate da Alberto Mutti, presidente Anmic, nonostante alcuni positivi risultati raggiunti dai parlamentari Maestri e Pagliari, e quelle organizzative segnalate da Marco Melegari, dell’Agenzia regionale per il lavoro, è iniziata la carrellata delle proposte .

Davide Rossi del costituendo CSS Lavoro, ha auspicato un maggior utilizzo delle convenzioni art. 22 LR 17/2005 che permette alle imprese, con attività particolari, di assolvere l’obbligo attraverso il rapporto con una cooperativa sociale. Anche l’utilizzo delle clausole sociali previste dalla normativa (Lr 12/2014), ha ricordato Fabio Faccini, presidente Css, sarebbe un passo importante non solo per consentire l’affidamento diretto di attività dal parte delle PA alla cooperazione, ma anche per valorizzare, nelle gare d’appalto, l’impegno delle imprese ad assumere soggetti svantaggiati.

Proprio alla responsabilità sociale d’impresa si è richiamato il dott. Luca Magnani dell’UPI nel sollecitare il ripristino del Premio Luisa Sassi che è stato, negli anni, un modo per valorizzare la sensibilità sociale di imprese che, ben oltre gli obblighi di legge, hanno realizzato esperienze di buona integrazione lavorativa.

Il sistema dell’istruzione può contribuire a facilitare il passaggio tra l’integrazione nella scuola e il mondo del lavoro, ha sottolineato Daria Jacopozzi, con l’accompagnamento da parte di tutor capaci di sostenere la persona e la famiglia nella realizzazione del progetto di vita personale.

Si tratta insomma di costruire un patto di comunità che coinvolga tutti ma in particolare le imprese e  la politica alla quale spetta immaginare e attivare nuovi percorsi, dettati non solo dai limiti finanziari e normativi ma soprattutto da scelte valoriali.

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