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Trombi (Insieme) risponde alle sei domande di Pizzarotti: “Mo che bec ed fer”

La candidata Rosina Trombi, di Insieme, in coalizione col Pd e +Europa, risponde alle 6 domande che il sindaco Federico Pizzarotti aveva inviato in una lettera aperta ai candidati del 4 marzo.

Insieme è ill primo partito che ha risposto pubblicamente al primo cittadino:

Mo che bec ed fer”: è questa la reazione immediata che suscitano le domande retoriche e fuorvianti poste tramite stampa dal sindaco Pizzarotti a chi concorre alle elezioni.

Retoriche perché la risposta è scontata: chi può essere quel candidato (salvo gli amici degli “antagonisti”, contrari a tutto e praticanti lo sport di picchiare poliziotti e carabinieri) che possa dire di no alle infrastrutture per lo sviluppo, alla sicurezza, alla tutela ambientale ecc.???

Fuorvianti perché poste da chi si finge inconsapevole di svolgere da quasi sei anni il ruolo di sindaco di Parma – con tutte le responsabilità ma anche i poteri che ne derivano (e dopo la sciagurata eclissi delle Provincie i sindaci dei capiluogo – ovunque ma non a Parma – hanno svolto un pregnante ruolo di raccordo istituzionale e di rappresentanza rispetto i livelli di governo superiori) – senza avere finora mosso un dito per affrontare concretamente le emergenze denunciate: se effettivamente ha lavorato “estenuantemente” come afferma, l’essere tutte le questioni sollevate ferme al palo costituisce la più lampante delle confessioni di scarsa capacità.

Ma venendo al concreto, e partendo dall’ambiente, vorremmo in quanto socialisti promotori della lista “Insieme” far presente al sindaco del capoluogo che noi la diga di Vetto l’abbiamo sempre sostenuta, sia in funzione di regolatore dei flussi di piena che per immagazzinare preziose risorse idriche da sfruttarsi per l’agricoltura e per la produzione di energia pulito.

Lo abbiamo detto chiaramente in uno degli ultimi appuntamenti appositamente dedicato a questa opera tenutosi – che organizzammo a Montechiarugolo -, lo abbiamo ribadito con forza in un incontro di poco più di un anno fa a Taneto, ove mettemmo a confronto il Pizzarotti stesso con il suo collega di Reggio Emilia ed i due presidenti delle provincie: gli impegni presi dal sindaco in quella sede sono rimasti lettera morta: perché mai dovremmo dargli credito ora???

Passando al welfare, va da se che occorra fare sempre di più per disabili ed anziani, ma vorremmo aggiungere anche l’infanzia e le famiglie – omesse da Pizzarotti che non possiamo non ricordare quale sindaco che ha tagliato i servizi di sostegno per disabili nelle scuole, ridotto i fondi per i non autosufficienti ecc. con la scusa che mancavano le risorse – tesi confutata dagli avanzi di bilancio che stanno emergendo!!!

Venendo poi ai temi che attengono la funzionalità dello stato in generale – quali sicurezza e federalismo fiscale, è evidente a tutti la loro pregnanza e priorità: i parlamentari uscenti hanno correttamente operato in tal senso e quelli prossimi venturi non hanno certo bisogno dello stimolo di Pizzarotti per metterli in cima alle loro priorità!!!

L’apoteosi della demagogia (ed ohimé dell’insipienza) però l’esimio sindaco l’ha toccata sulle infrastrutture:

Pizzarotti si è in merito distinto solo per latitanza: in sei anni non ha realizzato neppure una modesta rotatoria per mettere in sicurezza uno dei tanti incroci pericolosi in ambito extraurbano (pensiamo a quello dei Fontanini sulla Massese, ma anche a quelli di Marano e di Porporano su via Traversetolo ecc.) e la tangenziale di Corcagnano risultava fino all’altro giorno dimenticata…

Quanto poi alla prosecuzione oltre Parma, la cui realizzazione richiederebbe o di sventrare i paesi attraversati (a partire da Sorbolo per venire a quelli rivieraschi nel reggiano), o di realizzare considerevoli tratti in variante con annesso impatto ambientale, opportuno sarebbe confrontarsi e discuterne con le realtà che ne “pagherebbero il conto” socialmente e territorialmente, e non risulta che finora sia stato fatto granché in merito ……

Da ultima la priorità delle priorità per Parma, ovvia e logica ma incredibilmente dimenticata dal primo cittadino: il completamento dell’asse autostradale Autocisa – Autobrennero, il quale costituisce lo snodo strutturale indispensabile per rendere concrete le prospettive di competitività al sistema economico e logistico non solo di Parma, ma di tutto l’arco tirrenico e di importanti realtà territoriali lombarde.

Esso costituisce da almeno trent’anni il fulcro sul quale è stato immaginato lo sviluppo locale, ed appare francamente inverosimile che Pizzarotti possa depennarlo con un articolo sul giornale.

I lavori fino a Trecasali sono a buon punto, ciò significa che mancano solo pochi chilometri per arrivare alla Lombardia (ove il consenso a favore dell’opera pare unanime), ma anche che il non proseguire fino oltre il Po (con significativa riduzione dei flussi di traffico di attraversamento sulla viaria rete locale) significherebbe aver costruito una cattedrale nel deserto: è questo l’obbiettivo di Pizzarotti, già peraltro reo di un’inqualificabile lettera al ministro Del Rio (pubblicata in prima pagina sulla “Gazzetta” la quale dava adito a ritenerlo contrario all’opera???

L’impressione è dunque che Pizzarotti – dopo un lustro di sonno profondo – tenti di ergersi a paladino di quelle idee e di quei programmi che ha all’atto pratico finora snobbato solamente per tentare di rifarsi una verginita!!!

Da cittadini – prima ancore che da esponenti della lista “Insieme” – ci permettiamo di suggerirgli più fatti e meno chiacchiere: i parmigiani non meritano di essere presi in giro!!!