Patrimoni all’estero per evadere fisco, collaboratrice di Wally Bonvicini si toglie la vita ai domiciliari

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Era una presunta collaboratrice di Wally Bonvicini, arrestata nell’ambito dell’inchiesta della Guardia di Finanza denominata ‘Parola d’Ordine’. La donna, S.R., costretta agli arresti domiciliari nella sua casa ad Arezzo, si è tolta la vita negli scorsi giorni, prima che il processo in Tribunale previsto per il 21 marzo abbia potuto avere inizio.

L’operazione della GF aveva portato all’arresto di sei persone, tra le quali l’ex candidata sindaco a Parma Wally Bonvicini, che si trova tuttora in carcere a Modena in attesa del processo: l’accusa è di associazione a delinquere e un’altra sfilza di reati connessi. Tramite l’associazione di facciata, FederItalia, presentava denuncia in Procura contro le Banche o Equitalia per usura, allungando i tempi dei sequestri permettendo così il travaso su società estere, in Slovenia e Senegal, affiliate a quella parmigiana facendo evadere così al fisco milioni di euro.

La prima udienza del processo è stata fissata il 21 marzo. Mancherà all’appello una delle collaboratrici dell’imprenditrice parmigiana Bonvicini, che ha preferito l’estremo gesto. Le manette erano scattate all’alba del 18 settembre 2017.

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