Fermato Carmine Sarcone: per i pentiti di Aemilia è il reggente della cosca emiliana

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E’ stato fermato dai Carabinieri di Modena il presunto reggente della cosca emiliana, Carmine Sarcone, 39 anni, fratello di Nicolino e Gianluigi Sarcone, entrambi arrestati nel 2015 e imputati nel maxi processo Aemilia. I militari hanno dato esecuzione al mandato emesso dalla Dda di Bologna.

Nicolino Sarcone è già stato condannato a 15 anni: era ritenuto il capo dell’organizzazione autonoma emiliana, collegata alla cosca Grande Aracri di Cutro dove è stato eseguito questo fermo di indiziato di delitto, il primo emesso dalla Dda di Bologna per questo reato.

I pentiti del processo Aemilia (secondo quanto detto dal pentito Antonio Valerio, lo farebbe insieme a Luigi Muto, Giulio Floro Vito e Antonio Crivaro) indicano proprio Carmine Sarcone il reggente attuale, dopo l’arresto dei fratelli, della cosca emiliana della ‘ndrangheta.

Le indagini si avvalgono delle dichiarazioni di vari collaboratori di giustizia, dimostrate anche la gestione diretta di attività e patrimonio illecito, la partecipazione alle riunioni, durante le quali, per le indagini, erano pianificati i crimini della cosca e venivano prese decisioni per rafforzarla. Carmine avrebbe avuto il ruolo di rappresentante dei fratelli detenuti, con compiti direttivi e di dirimere i contrasti interni alla struttura. Registrati anche scambi di informazioni tra detenuti in carcere ed esponenti della cosca in libertà.

Sarcone sarebbe stato stato anche intercettato mentre cercava di indottrinare e minacciare testimoni del processo Aemilia in corso a Reggio Emilia.

Nell’ambito dell’operazione, i carabinieri di Modena, Piacenza e Crotone stanno eseguendo decine di perquisizioni domiciliari in diverse province italiane, mirate alla ricerca di armi in disponibilità della cosca: cento i militari dispiegati con unità cinofile.

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