Omicidio Michelle Campos Verde: Alberto Munoz era perfettamente in grado di intendere e volere

0

Alberto Muñoz era capace di intendere e volere nel momento in cui ha massacrato a martellate la fidanzata, Michelle Campos Verde, nell’appartamento in Via Rondizzoni, dove la ragazza viveva con la sua famiglia.

Lo ha stabilito la perizia psichiatrica disposta dal Tribunale in vista dell’appello bis a carico del 26enne ecuadoregno accusato di aver ucciso la ragazza peruviana il 4 luglio del 2013: dopo averla presa a martellate, l’aveva infilata nel cellophane, poi avvolta in un lenzuolo.

Appena arresatto, aveva confessato subito: condannato a 30 anni con il rito abbrevviato sia in primo grado che in appello, la Cassazione aveva spedito il processo in appello bis affinchè venisse valutata l’eventuale infermità di mente di un ragazzo fragile, strappato dall’Ecuador e portato prima a Milano, poi a Parma, due tentatvi di suicidio alle spalle figli di difficoltà di nserimento nella comunità.

Secondo l’accusa, il martello utilizzato per l’omicidio sarebbe stato portato appositamente dallo stesso Munoz, che si era sempre difeso dietro il muro del delitto d’impeto: “le sono arrivati messaggi dall’ex…poi da un altro ragazzo, e sono impazzito” – ha sempre detto, respingendo l’accusa della premeditazione.

Ma ora che è stato dichiarato totalmente capace di intendere e volere, fragile si, abituato alla violenza del padre sulla madre, condannato da un’infanzia difficile, per lui inizierà l’appello bis. E questa volta, senza attennuanti.

 

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here