Don Tano: musica, droga, soldi e tatuaggi. Profilo del “pusher delle medie” di piazzale Borri

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Era stato arrestato lo scorso 24 ottobre, insieme al “collega” spacciatore, un 21enne filippino residente coi genitori in Vicolo dei Mulini.

Lui, Marco Tanasi, nato a Norimberga ma parmigiano da sempre, 21 anni appena, viveva con la fidanzata alle spalle di Piazzale Borri, un domicilio di comodo per spacciare indisturbato.

Ufficialmente nullafacente: “non lavoro”, scriveva su Facebook. Il boss dello spaccio ai minorenni in Piazzale Borri, in Borgo Giacomo e in Cittadella, gravato da piccoli precedenti per droga, era già stato arrestato il 23 ottobre scorso per spaccio a giovani e giovanissimi: tra i clienti, anche alcuni 12enni. Per questo le testate locali l’avevano battezzato il “pusher delle medie”. 

Nei boxer, al momento dell’arresto, nascondeva 8 involucri di marijuana, nel corso della perquisizione domiciliare da un armadio erano saltati fuori bilancini di precisione, 81 grammi di marijuana e 1700 euro in contanti: processato per direttissima, era stato condannato all’obbligo di firma tre volte a settimana e rimesso in libertà.

All’esperienza aveva dedicato una canzone rap, pubblicata sul profilo YouTube: “Tano pusher delle medie”, facendo sfottò dei titoli dedicati dai giornali al suo arresto.

Sul profilo Facebook, soldi, droga e tatuaggi a sfregio della sua situazione di “sorvegliato speciale”. Oltre alle canzoni sul suo canale YouTube.

Chi lo conosce per “fama” lo descrive come uno che viveva in modo “pesante”. Giovane, spregiudicato, sfrontato. Nessuno scrupolo a vendere droga ai ragazzini delle medie, la sua piazza proprio a due passi dalle scuole del centro parmigiano. Spacciava e se ne faceva vanto.

Ma oltre ai soldi facili, fatti coi proventi dello spaccio, prendendo le mance dei genitori, che convertiva in fumo e marijuana nelle mani dei figli, Marco Tanasi si cimentava anche come rapper. Si faceva chiamare Don Tano. I primi pezzi risalgono a 3 anni fa come “La Mia Solita Giornata”: un genere molto old school, stile Noyz Narcos, Mondo Marcio, genere di inizi duemila insomma. Inizia un po’ retrò, in questo genere che va più veloce di qualsiasi altro. Però Don Tano si evolve alla svelta perché già nel 2016 con tracce come “Non ho mai smesso” o “Non so se mi spiego”, dove ha preso ispirazione e beat dalla canzone “sail ” di Machine Gun Kelly, la crescita del flow, il flusso della rappata, migliora notevolmente. Ispirazione Don Tano ne prendeva anche troppa, fino a plagiare più di una canzone. “Ho sempre combattuto” per esempio è curiosamente simile a “Giovane fuoriclasse” di Capo Plaza giovane promettente rapper di Salerno.

Ma la canzone che ha fatto più parlare di se tra i giovani a Parma è sicuramente “Pusher delle medie” dove utilizza la metrica del Mumble Rap stile Lil Pump, XXXTentacion o Lazza. Nell’ultimo periodo era uscita anche la traccia “Disgraziato” assieme al rapper parmigiano Il Kap e “Tutto o niente” featuring Zuna. I suoi pezzi parlano di vita di strada e del self made man, di soldi, di droghe. Quella che si imponeva essere la sua vita anche nella realtà.

Ri-arrestato due giorni fa per spaccio, per un po’ non avremo notizie di lui, forse.

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