“In questi tre anni sei stato un riferimento fondamentale in campo e nello spogliatoio,
hai conquistato la tifoseria semplicemente con il tuo modo di essere in campo e fuori.
Perdiamo un pezzo da novanta ma è giusto che adesso tu vada a prenderti le soddisfazioni che purtroppo qui non riuscivi piu’ ad avere ma con la consapevolezza di aver scritto la storia di questa squadra….
Lasci un ereditá pesante, e chi arriva deve sapere che la strada è stata tracciata da chi come te,Davide,Luca con sudore e sacrificio hanno riportato il Parma dovè adesso , grazie di tutto Francesco Corapi , ti voglio bene”.
Ciccio Corapi è ai saluti, mezza Lega Pro scalpita per averlo, lui sa di meritare un posto da titolare a Trapani. Fare la “mascotte”, per quanto lusimghiero, per strappare cinque minuti a tratti, non renderebbe grazia alla sua anima e alle sue doti.
Così il sogno di vederlo debuttare in A con la crociata rimarrà (forse, nel calcio si sa mai), un sogno. Ma di indelebile rimarrà il ricordo di quanto fatto vedere: anima e cuore. Nelle parole di congedo di capitan Lucarelli, il “ciao” più bello, carico della consapevolezza che Parma non dimentica.
La Nord per i suoi figli c’è sempre, non li scorda, non smette di portarli dentro anche se vanno via. E se sarà serie A, sarà anche sua. Sarà anche di quel gol, il 10 agosto 2015, il primo del “nuovo”, rinato, Parma Calcio 1913.
E quando segnano, come contro la Pro Vercelli…si commuove con loro.
