Piste ciclabili a Parma- Verdi: “Lontani da standard europei. Disposti a tavolo di lavoro col Comune”

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“C’è voluto il servizio televisivo di “Presa Diretta” di lunedì otto gennaio sul mondo del trasporto ecologico e della mobilità su bici per farci toccare con mano – scrivono i Verdi  in una nota – quanto Parma sia indietro nel percorso di conversione ecologica. Le poche piste ciclabili cittadine sono lontanissime dagli standard europei (a Copenaghen si spendono 300 milioni di euro in 10 anni per infrastrutture dedicate alle due ruote, e il 65% della popolazione si muove in bici). A Parma sulle piste ciclabili si sono spese soltanto belle parole sui km disponibili e sui nuovi finanziamenti, ma l’istituzione governativa locale ha fatto davvero poco”.

I Verdi di Parma chiedono strade percorribili ed esclusivamente dedicate alle biciclette, in totale sicurezza, connesse con le arterie principali cittadine.

“Siamo disponibili ad apre da subito un Tavolo di lavoro con Comune, aziende e associazioni per liberare la nostra città dalle automobili: con decisione e coraggio, con i cittadini, possiamo inaugurare una Costituente ecologica per Parma”.

“È l’ora di attivarci tutti, promotori Verdi e attivisti cittadini, per ridisegnare l’anima e il corpo della nostra città: con coraggio sosterremo programmi sfidanti e finalizzati a promuovere l’alta qualità della vita: zone cittadine aperte solo ai pedoni, raddoppio delle piste ciclabili e relativi allargamenti per la loro sicurezza, riconversione di strade asfaltate con verde, orti e frutteti cittadini, divieto della mobilità automobilistica per accompagnare i bambini a scuola (in Italia soltanto il 7% dei bambini raggiunge la scuola da solo, in Germania il 70%), incentivi al cambio del parco auto privato elettrico, sviluppo della mobilità con autobus elettrici 100% e bonus per il loro utilizzo, incentivazione a favore dei cittadini per lo sviluppo dei sistemi di accumulo privati, radicalizzazione dello smart working e del telelavoro per il personale amministrativo al fine di minimizzare gli spostamenti casa-lavoro, nuove politiche di urbanizzazione atte a premiare materiali a basso impatto (paglia, legno, pietra), recupero e sostengo dei piccoli contadini nella fascia perimetrale della città per recuperare le area incolte e per ridare bellezza ai luoghi”.

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