‘Ndrangheta e infiltrazioni in Emilia Romagna: 169 arresti in tutta Italia, 3 a Parma. C’è anche presidente provincia Crotone

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Sono 169 gli arresti effettuati nell’ambito di una maxi operazione contro la ‘ndrangheta condotta dai Carabinieri del Ros e da quelli del Comando provinciale di Crotone, nome in codice “Stige”. Le ordinanze di custodia cautelare sono in corso di esecuzione dalle prime ore di questa mattina in Calabria e in altre regioni italiane, oltre che in Germania, al termine delle indagini coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro guidata dal procuratore Nicola Gratteri.

Tra gli arrestati ache il presidente della Provincia di Crotone Nicodemo Parrilla. Parrilla, sindaco di Cirò Marina, è accusato di associazione mafiosa ed è ritenuto dagli inquirenti il rappresentante della cosca nelle istituzioni locali. Complessivamente sono tre i sindaci arrestati. Oltre a Parrilla, infatti, sono coinvolti il sindaco di Strongoli Michele Laurenzano e quello di Mandatoriccio Angelo Donnici. Sono una decina gli amministratori locali coinvolti, tra i quali figurano anche il vice sindaco di Casabona Domenico Cerrelli e il presidente del Consiglio comunale di Cirò Marina Giancarlo Fuscaldo.

Al centro dell’inchiesta  le attività criminali della cosca Farao-Marincola di Cirò, una delle più potenti della Calabria, con ramificazioni anche nel Nord e Centro Italia (in particolare Emilia Romagna, Veneto, Lazio, Lombardia) e in Germania. Secondo quanto reso noto dai militari del Ros le indagini hanno documentato l’infiltrazione mafiosa in diversi settori economici e imprenditoriali, sia in Italia che all’estero, circostanza che ha consentito alla cosca di strutturarsi come una vera a propria “holding criminale” capace di gestire affari per milioni di euro.

Nel corso dell’operazione dei Carabinieri del Ros che ha portato a 169 arresti di presunti affiliati e favoreggiatori della ‘ndrangheta in Italia e in Germania sono stati anche sequestrati beni ritenuti riconducibili alla cosca Farao-Marincola per oltre 50 milioni di euro complessivi. Si tratta di patrimoni, viene sottolineato dagli investigatori, accumulati illecitamente nel corso degli anni. Il gruppo criminale era ramificato in diverse regioni e la sua operatività, come accertato dai Carabinieri in collaborazione con la polizia tedesca, si estendeva anche ai lander dell’Assia e del Baden-Wurttemberg. Le indagini hanno ricostruito uno scenario definito dai Carabinieri di “pervasiva infiltrazione mafiosa” in diversi settori economico-imprenditoriali, dal commercio di prodotti vinicoli e alimentari alla raccolta dei rifiuti; dai servizi funebri agli appalti pubblici. Scoperta, inoltre, una “fitta rete di connivenze” da parte di amministratori pubblici. Gli arresti e i sequestri sono stati eseguiti dai Carabinieri in Italia e contestualmente dalla Polizia tedesca in Germania.

Tredici persone sono state arrestate per estorsione in Germania perchè imponevano ai ristoratori di origine italiana della zona di Stoccarda, in Germania, l’acquisto di vino, prodotti di pasticceria e semilavorati per la pizza prodotti da imprese legate alla cosca.
Secondo l’accusa, gli emissari della cosca Farao-Marincola erano anche divenuti i referenti dei ristoratori per la composizione di eventuali controversie che si venivano a creare.

leggi: Operazione Stige contro ‘Ndrangheta: tre degli arrestati risiedono a Parma

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