Condizioni precarie dei nuovi alloggi popolari di “Parma facciamo squadra”. Bocchi (FdI) denuncia: “Da giorni senza riscaldamento”

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“Cinque appartamenti completamente rimessi a nuovo sono pronti ad accogliere altrettante famiglie che finalmente potranno tirare il fiato e ripartire da qui”.
Così, nel settembre dello scorso anno, cominciava il comunicato stampa con cui veniva presentato un progetto di solidarietà riguardante l’emergenza abitativa in città e realizzato grazie a Parma Facciamo Squadra, con il contributo di Fondazione Cariparma, Barilla, Chiesi, Acer e Comune di Parma.
Priamo Bocchi, rappresentante di Fratelli d’Italia Parma, denuncia però una situazione precaria per alcune famiglie che sono state accolte nei nuovi appartamenti rimessi a nuovo:
“Con gli oltre 160mila euro raccolti e con il contributo di Ikea Parma, cinque appartamenti di proprietà del comune di Parma e gestiti da Acer erano stati risistemati e quindi messi a disposizione, nelle scorse settimane, di altrettante famiglie (non italiane, ma questa è un’altra faccenda) in grave difficoltà economica.
Peccato che gli appartamenti in questione, tutt’altro che “rimessi a nuovo”, siano invece stati consegnati in condizioni assai precarie. Succede così che in questi giorni, a poche settimane dal rilascio delle chiavi, uno di essi (dove ora vivono una donna appena dimessa dall’ospedale e i suoi tre bambini) sia da giorni senza il riscaldamento a causa di un guasto alla vecchia caldaia (già difettosa e non revisionata al momento dell’insediamento della famiglia) che non può essere riparata ma deve essere sostituita.
Ora una solerte ed encomiabile assistente sociale, una educatrice del comune, alcuni volontari e la Caritas diocesana, stanno cercando di adoperarsi in ogni modo per risolvere l’urgente problema. Quello che vorrei qui porre alla pubblica attenzione, omettendo invece ogni giudizio inerente i criteri di assegnazione degli alloggi, è la poco oculata gestione dei fondi messi a disposizione, che sarebbero ragionevolmente dovuti bastare per risistemare meglio (se non proprio per rimettere “a nuovo”, come era stato beffardamente e pomposamente annunciato) i piccoli appartamenti, in modo da consegnarli in condizioni più decorose. Magari con una caldaia nuova o almeno funzionante e sottoposta a revisione”.

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