Colorno – “Like” a “Benito Mussolini duce d’Italia”: l’assessore Mori si è dimesso

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Si è dimesso l’assessore esterno del Comune di Colorno Stefano Mori, finito nella tempesta per aver applicato un “mi piace” alla pagina Facebook di “Benito Mussolini Duce d’Italia”.

Mori, che nel corso dell’assemblea provinciale del Partito Socialista ha annunciato le proprie dimissioni e l’autosospensione dal partito, ha spiegato come “ritenga postivo il sabato festivo, le bonifche e le colonie, indipendentemente da chi le ha abbia volute” e come questa sia semplicemente “buona politica”.

Ma difficilmente le polemiche si fermeranno qua. E soprattutto questo non sarà l’unico caso che rialzerà il dibattito sul reato di apologia del fascismo previsto dall’art. 4 della legge 20 giugno 1952. Del resto le politiche di Facebook, oggi maggior teatro di esternazioni di questo tipo, non prevedono che le pagine e gruppi che inneggiano il fascismo e il duce siano censurabili, lasciando aperta quindi la questione: dov’è lo stato? Qual’è il confine tra semplice like e apologia del fascismo? Certo è che la legge, scritta nel ’52, non teneva conto dello sviluppo tecnologico e del cambiamento delle dinamiche dei rapporti relazionali tra le persone che sarebbero avvenute da lì a 60 anni.

Solidarietà all’assessore arriva da Nicola Scillitani Coordinatore comunale di Fratelli d’italia Colorno:

Al tramonto di una legislatura distruttiva per il nostro paese, mentre affonda con essa la ridicola e inutile legge Fiano, c’è un sindaco di un piccolo paese che decide di chiedere le dimissioni di un suo assessore per un “mi piace” sull’immagine di Benito Mussolini su un social. Il malcapitato assessore ha “toccato” con mano il piacere di poter esprimere la sua libertà di pensiero! E per questo l’assessore si è dimesso.

Ma l’assessore Mori si consoli: mettere un “mi piace ” su una foto è cosa meno grave di portare al disastro una nazione intera (come allegramente fatto dai suoi ex colleghi di ventura del PD).

Non si affanni l’assessore poi a spiegare o a giustificarsi davanti all’Anpi o a Padovani e lasci agli storici seri il compito di argomentare su tutto il buono fatto nel ventennio fascista.
Si dimetta a questo punto tutta la giunta e , piuttosto che giocare come adolescenti sui social, più opportuno e doveroso rimane impegnarsi per i tanti problemi dei cittadini colornesi afflitti ultimamente dalle piaghe della post alluvione e della chiusura del ponte“.

 

 

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