Ricatto a luci rosse: 24enne condannato a due anni e 4 mesi

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Era iniziata come un’amicizia, seppur ambigua, travestita da amore. Era finita con un ricatto a luci rosse “paga o faccio vedere a tutti le tue foto intime” costato alla vittima, un uomo all’inizio “dell’amore” 70enne, oltre 12mila euro.

Il “carnefice” un macedone oggi 24 enne, in carcere dallo scorso giugno, è stato condannato a 2 anni e 4 mesi, oltre 700 euro di multa: la Procura aveva chiesto 3 anni e sei mesi.

LA VICENDA – Una travagliata storia sentimentale trasformata in minacce ed estorsioni. Otto anni di conoscenze e rapporti con un giovane ragazzo, tra i 25 e 30 anni, di origine presumibilmente macedone, sono costate care a un anziano 80enne parmigiano.

Le generalità del giovane sono approssimative per non permettere la facile individuazione della vittima.

L’uomo, residente nel centro città, è volontario in alcune associazioni per l’aiuto ai bisognosi e proprio in questo frangente aveva conosciuto un giovane ragazzo macedone arrivato in Italia due volte e irregolarmente, con un precedente per possesso di oggetti atti allo scasso. Tra i due era nata un’amicizia che subito si è evoluta in una relazione fatta di chiamate, incontri fugaci e prestiti di denaro. L’anziano infatti era solito aiutare il giovane con piccole somme di denaro che nell’arco degli 8 anni di frequentazione ammontano a circa 12 mila euro.

Quando il giovane, non residente in città, si allontana, il rapporto tra i due si interrompe. Per poco tempo però. Il macedone, infatti, è indebitato e quelli che prima erano donazioni ora diventano estorsioni. Il giovane inizia a minacciare di morte l’80enne, in più occasioni anche puntandogli un coltello addosso e aggredendolo fisicamente. E l’uomo paga, impaurito anche da quelle foto che il ragazzo dice di possedere possano essere divulgate. Foto di loro due in atteggiamenti molto intimi e durante rapporti sessuali.

Ma i soldi finiscono, l’anziano dice che non ha più risparmi e non può più pagarlo. Il ragazzo però non demorde e torna a perseguitarlo sotto casa. E’ il 9 giugno, verso le 7:30, quando l’anziano decide finalmente di rivolgersi alla Polizia, “C’è un ragazzo che mi molesta sotto casa”. La pattuglia arriva, trova lo straniero in un bar poco distante, lo porta in Caserma dove scatta la denuncia per estorsione e minacce oltre a essere deferito per ingresso illegale sul territorio.

Denunce che non hanno fermato il ragazzo che la mattina seguente “tempesta” di chiamate l’anziano chiedendogli 1.200 euro. Ricatto che viene subito riferito alla Polizia che riferisce all’uomo come deve comportarsi e si apposta in abiti borghesi sotto cosa dell’uomo. Lì trovano il giovane che, con fare circospetto, gira intorno alla casa per assicurarsi che non ci siano le Forze dell’Ordine, poi chiama l’ex amante per avere i soldi. L’uomo risponde che possiede solo 200 euro, somma che si è fatto prestare da un amico. Il giovane si accontenta, dalla finestra l’80enne lancia due banconote da 100 che l’estorsore afferra al volo, ma nella cassetta della posta lascia anche il nominativo di un terzo a cui l’uomo avrebbe dovuto versare i restanti 1000 euro. Mentre si allontana però viene fermato dagli agenti e arrestato in flagrante.

Per lui si sono aperte le porte del carcere di via Burla, le accuse sono di estorsione aggravata.

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