Pizzarotti scrive a Bonaccini “Mettiamo in sicurezza i nostri territori quanto prima”

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Il Sindaco Federico Pizzarotti scrive al Presidente della Regione Stefano Bonaccini e all’Assessore alla difesa del suolo e della costa, protezione civile e politiche ambientali e della montagna Regione Emilia Romagna Paola Gazzolo affinché vengano avviati al più presto i lavori per la realizzazione della Cassa di Espansione sul Torrente Baganza e gli interventi necessari per rendere sicuri i nostri territori.

“Non si può più aspettare, siamo al fianco della Regione per iniziare quanto prima la realizzazione delle opere di messa in sicurezza idraulica dei nostri territori”.

La lettera, inviata anche al Consiglio Superiore dei lavori Pubblici, si è riunito ieri a Roma ed ha visto la partecipazioneAssessore alle Politiche di Pianificazione e sviluppo del territorio e delle opere pubbliche Michele Alinovi.

Durante l’Assemblea Generale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, è stato esaminato il progetto definitivo della Cassa d’espansione sul Torrente Baganza, alla presenza dei rappresentanti della Regione Emilia Romagna e dei Comuni interessati dalla realizzazione dell’opera. “La valutazione positiva del progetto definitivo, da perfezionarsi nella fase esecutiva” spiega l’Assessore Alinovi che era presente in rappresentanza del Comune di Parma “segna un passo in avanti fondamentale nel complesso iter autorizzativo che si concluderà a breve con l’emissione del parere ufficiale da parte della Commissione Dighe, che era presente in aula. Come enti locali abbiamo rappresentato con forza che la realizzazione dell’opera di difesa idraulica progettata da AIPO, anche alla luce dei gravi fatti appena avvenuti a Colorno, non può più essere rimandata.

Ora non ci resta che proseguire tutti insieme con la medesima determinazione che ci ha contraddistinto come territorio nei momenti di emergenza, per dare una risposta concreta ai tanti cittadini che in questi anni hanno vissuto con disagio e preoccupazione il rischio di alluvioni”

Testo integrale della lettera:

Gentile Presidente e gentile Assessore,

La recente alluvione che ha causato paure e danni gravi nei Comuni del parmense, preceduta dall’esondazione del Baganza nel 2014, ci impone una ulteriore presa di posizione netta e forte per attivare e velocizzare tutto quanto sia possibile al fine di evitare nuove calamità naturali di questa portata, ormai sopraggiunte con frequenze allarmanti.

 

E’ evidente a tutti che tali eventi mettono a serio rischio vite umane e generano danni ingenti a opere pubbliche e ad attività economiche, determinando un forte spreco di risorse. Risorse che dovrebbero essere utilizzate per prevenire i danni e non per porre rimedi emergenziali postumi a danno avvenuto.

Alla luce di quanto tragicamente accaduto nel parmense, convinto che la Regione la pensi esattamente allo stesso modo, ritengo non più procrastinabile la necessità di finanziare ed iniziare quanto prima la realizzazione delle opere di messa in sicurezza idraulica dei nostri territori, che vede tra le priorità la realizzazione della Cassa di Espansione sul Torrente Baganza che, recentemente, ha visto la favorevole valutazione della procedura di VIA.

A sostenere con forza e chiarezza il progetto, ci tengo a sottolinearlo, non vi è solo la città di Parma con le sue istituzioni, ma un intero territorio stanco e provato da due importanti esondazioni avvenute in un arco di tempo di soli tre anni.

Andiamo avanti insieme, con determinazione e senza indugi.

Ulteriori ripensamenti sul progetto relativo alla cassa di espansione vorrebbe dire ritardare e procrastinare un’opera essenziale per la vita dei parmigiani e dei parmensi e ciò non è da ritenersi ammissibile, in quanto il rischio in queste situazioni – e la storia recente ce lo insegna – è di non vedere nulla di realizzato, con la conseguenza di rivivere uno scenario non più tollerabile in un paese civile dove oltre centomila persone tra Pama e Colorno sono ogni giorno esposte a rischio alluvionale grave.

Un paese che si dice civile, infatti, non può accettare di mettere a rischio la vita, i beni e le attività dei propri cittadini e non può nemmeno tollerare di vedere il proprio patrimonio pubblico, quale ad esempio la Reggia di Colorno, invaso dall’acqua.

Un saluto.

IL SINDACO

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