Un Van Gogh a matita, un paesaggio, un’opera rara, forse. Perché il parmigiano lo ha dato ad un amico, che gli aveva promesso in permuta un Dalì, ma non ha mai ricevuto indietro nulla. Ne la tavola, un 45×60, ne il Dalì, ne denaro. Ne risposte sull’eventuale autenticità.
Il presunto Vincent, acquistato dal collezionista e tenuto tra le proprie opere fino al 2010, era stato notato da un amico 72enne del gallerista, un milanese residente in città da sempre, che gli propose lo scambio con un Dalì custodito in Catalogna.
Ma dopo la consegna del Vincent, il 72enne è scomparso, accampando prima scuse e ritardi, poi sostenendo di aver mandato il Van Gogh a far periziare, e di volere 1500 euro per le spese, poi scomparendo, negando fin di averlo mai ricevuto.
La vicenda però è approdata in Tribunale, dove il 72enne, gravato da un piccolo precedente per assegni a vuoto, è stato condannato a sei mesi di reclusione e duecento euro di multa per furto. La pena non è stata sospesa.
