Tratta clandestina di giovani promesse del calcio, arrestato Giovanni Damiano Drago: aveva portato a Parma Gnoukuori

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Prendeva  baby calciatori in Costa d’Avorio, li faceva entrare clandestinamente in Italia falsificandone identità e dati, poi li vendeva al mercato del calcio: così è finito in manette il procuratore sportivo Giovanni Damiano Drago.

Dopo le indagini della Squadra Mobile di Parma, coordinate dal servizio centrale operativo, è scattato l’arresto, nella mattina del 1 dicembre, del procuratore sportivo siciliano ma residente a Parma e di due complici di origine ivoriana per favoreggiamento dell’ingresso clandestino in Italia di 5 minorenni, dai 13 ai 17 anni, destinati al mercato del calcio professionista. Perquisizioni sono avvenute sia a Parma che Milano grazie alla squadra Mobile della metropoli.

Tra i giocatori coinvolti, vittime della traffico al solo lucro di Drago, anche un ragazzo entrato nella prima squadra dell’Inter. Un secondo giocatore invece è entrato nella primavera di una squadra di serie A.

Nei confronti dei tre si ipotizzano i reati di falso e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Le indagini, che al momento escludono qualsiasi coinvolgimento di società e club, sono partite in seguito ad una segnalazione pervenuta dal Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia riguardante proprio il presunto traffico di piccoli calciatori che sarebbe iniziato nel 2012.

Arrestati insieme a Drago, due suoi complici entrambi di origine ivoriana: Gnoukouri Yves Demoya – 43enne, ombra del boss, lo seguiva nei suoi viaggi e manteneva i contati con i dirigenti della Costa d’Avorio e si era prestato a fare da finto padre per due ragazzi entrati nel 2013 in Italia – e Abdouraman Kone, connazionale 43enne, che aiutava nella gestione dei ragazzi.

In tutto sono 9 le persone indagate, oltre ai tre arrestati, sono coinvolti altre due persone che si sono prestare a fare da “finti” genitori e tre collaboratori che si sono occupati della gestione dei ragazzi e di farli entrare sul territorio nazionale.

Il procedimento dell’organizzazione– ha spiegato in conferenza stampa il capo squadra della Mobile di Parma, Cosimo Romano – era di una semplicità disarmante. Drago vantava di essere in contatto con tutte le società calcistiche della Costa d’Avorio, e aveva diritto di prelazione nello scegliere i giocatori da destinare al mercato Italiano ma anche estero. Dopo le selezioni, Drago contattava ivoriani già regolari nel nostro territorio e grazie alla loro complicità creava finti attestati di nascita che certificavano i ragazzini come figli dei suoi complici. Partiva poi la procedura per fargli ottenere il permesso di soggiorno e farli entrare. Una volta arrivati a Parma era Drago a ospitarli a casa sua, occuparsi di loro e del loro percorso scolastico per poi venderli alle società di serie A, B e classi superiori“.

Tutt’altro che spirito magnanimo, però, quello riscontrato dalle indagini. “Il Drago ha una personalità spregiudicata“, atteggiamenti da padre-padrone nei confronti dei ragazzini. Testimonianze delle vittime hanno portato anche alla luce episodi di violenza in cui l’uomo ha alzato le mani sui ragazzi.

Già pregiudicato e condannato ai domiciliari, che aveva finito di scontare, era “considerato un free lance, il procuratore poteva contattare società e club nazionali ed estere. Si permetteva di promettere quel giocatore con particolari caratteristiche per la società che ne aveva bisogno anche senza averlo “in casa”“. Alcuni club esteri – come confermato dalle indagini partite da Parma – hanno deciso invece di interrompere l’acquisto di alcuni giocatori da Drago proprio a causa di perplessità sulla liceità dei documenti presentati dal procuratore.

I profitti per la vendita del cartellino – parla di centinaia di migliaia di euro –  poi, andavano nelle tasche di Giovanni Damiano Drago, gli investigatori hanno dubbi su passaggi di denaro, “percentuali”, versate ai piccoli calciatori o ai “finti genitori”. Testimoniate invece tensioni in questo senso tra i vari coinvolti. Ne consegue che non solo l’identità ma anche l’età di questi calciatori è incerta. Le società sportive si trovano ora con giocatori irregolari sul territorio. E questi ragazzi si trovano invece con il disintegrarsi di un sogno, di un futuro brillante.

Tra di essi, Assan Gnoukori, transitato dal Parma prima di debuttare con l’Inter in serie A: oggi sappiamo che questa non è la sua vera identità.

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