Gioco d’azzardo, M5S: “A Parma bruciati 684 milioni di euro. Comune pensi a no-slot e vietare pubblicità”

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“E’ sempre più emergenza azzardo in provincia di Parma come in tutta Italia. Ogni Comune della provincia di Parma approvi e renda subito operative la delibere no-slot-vlt per limitare orari e fissare distanze dai luoghi sensibili (come previsto dalla legge regionale votata anche da M5S e dove è stato proprio inserito il ‘distanziometro’ su proposta 5 stelle)  e si abolisca immediatamente la pubblicità, iniziando con delibere comunali per quanto di competenza municipale”.

Forte l’appello del gruppo Movimento 5 stelle alle amministrazioni locali per dire un definitivo No al gioco d’azzardo e alle slot machine.

“Le famiglie parmigiane mensilmente spendono in azzardo una cifra enorme. Un danno economico e sociale enorme all’economia della provincia.

In attesa che i Monopoli forniscano i dati sul Comune capoluogo sono arrivati quelli provinciali. Sono dati ancora non disaggregati (non calcolano come nei dati Comunali le perdite-spese etc).

IDROVORA DA 684 MILIONI DI EURO  In provincia l’idrovora del tentar la sorte ha bruciato 684 milioni di euro miliardi di euro. Più precisamente 684.784.880 euro euro. Non ingannino le ‘vincite’ molto di questo denaro viene poi subito rigiocato (e magari perso) dagli stessi giocatori sempre più colpiti da ‘azzardopatia’ in un vorticoso serpente che si morde la coda. Tra l’altro gli incassi per l’erario, avendo già visionato i dati arrivati per altri Comuni come Reggio Emilia e provincia, non superano mai l’10-11% di quanto ‘azzardato’.

ALLARME RICICLO DENARO SPORCO : LA DIA CHIEDA OSSERVI DATI DISSAGGREGATI SU OGNI MACCHINA E LOCALE– In questo allarmante quadro c’è poi il flusso di denaro che viene ripulito dalle mafie anche nelle VLT-Slot-Gioco online formalmente legali che poi si scopre sempre più spesso legate a società legate alla ‘ndrangheta, camorra e mafie. Dai dati che arriveranno dai singoli Comuni della provincia di Parma potremo capirne di più e li invieremo immediatamente alla DIA di Bologna. Vanno chieste le giocate anche per zone nella città e se in alcune slot-machines si vedono ‘picchi’ anomali ci sarà più di un sospetto.

PERDITE E COSTI PER STATO & COLLETTIVITA’- Quanto entra allo Stato è poco più del 10-11%% mentre questi dati non calcolano la mancata IVA sui consumi di chi getta denaro nell’azzardo, denaro che invece potrebbe in buona parte andare in acquisto di vestiti, ristoranti, viaggi, libri, cinema,cibo, elettrodomestici, giocattoli etc. Aggiungiamo poi la spesa sanitaria per la ludopatia, i danni socio-economici generati da divorzi, licenziamenti. Ogni euro gettato nell’azzardo è levato all’economia produttiva.

SLOT E VLT: 394 MILIARDO DI EURO – A farla da padrone in provincia di Parma le slot classiche e le ancora più pericolose VLT. In totale su 684 milioni di euro di azzardo oltre la metà è speso in queste due tipologie d’azzardo:  222 milioni di euro nelle classiche slot machines e 172 milioni di euro nelle moderne e  ancora più pericolose VL.

BOOM AZZARDO ONLINE: 75 MILIONI EURO – C’è poi il boom dell’azzardo online (‘giochi di abilità’ per la classificazione dei Monopoli) con 75 milioni di euro.

TOTOCALCIO ADDIO – L’innocuo ‘Totolcalcio’ e collegati , che per decenni ha contraddistinto senza far danni sociali ed economici la nostra cultura non attira più nessuno. Nel 2016 i parmigiani vi hanno investito in tutta la provincia solo 107.341 euro.

ATTESA PER DATI DEL COMUNE CAPOLUOGO– Restiamo in attesa dei dati disaggregati sul Comune e la Provincia di Parma. In altre province dell’Emilia Romagna sono arrivati (come a Reggio Emilia e li si sono emerse anche le perdite nette (a Reggio Emilia città ad esempio sono 85 milioni di euro su 342 senza contare l’azzardo online – rimarcando sempre che le ‘vincite’ in realtà in gran parte rientrano sempre nel giro di denaro dell’azzardo come un serpente che si morde la coda).

AZZARDO IN PROVINCIA OLTRE TRE VOLTE LA SPESA CORRENTE COMUNE PARMA – SPESA IN SLOT MACHINES LA STESSA SPESA CORRENTE DEL COMUNE! La gravità del fenomeno si spiega in pochi dati. L’ultimo bilancio del Comune di Parma ha una spesa corrente di 231,8 milioni di euro: 64,5 milioni di euro – il 28% della spesa corrente – dedicati al sociale e al welfare. In Provincia di Parma si bruciano nel tentar la sorte 684 milioni di euro. In pratica in provincia di Parma si gioca d’azzardo una cifra oltre tre volte superiore (684 milioni di cui 222 milioni in Slot-Vlt e 171 milioni in online) la spesa consolidata dal Comune.

SPESA FAMIGLIE E CONSUMI COMMERCIO COLPITI DA ‘AZZARDOPOLI’ 280 EURO MESE IN AZZARDO: In media (calcolando anche chi non ‘azzarda mai’ , neonati, minori e anziani  ) Ogni famiglia della provincia di Parma  (  sono 203.450 secondo i dati Istat 2016http://ugeo.urbistat.com/AdminStat/it/it/demografia/dati-sintesi/parma/34/3 ) spende  euro l’anno: 3.365 euro  – cioè 280 euro mese nel ‘tentar la sorte’. Tutto denaro sottratto all’economia reale, al piccolo commercio, ai servizi, ai ristoranti, negozi. Secondo i recenti dati la spesa 2007-2016 delle famiglie è infatti calata di 85 euro a famiglia al mese (ma è cresciuta quella in azzardo negli ultimi 10 anni con leggi assurdo che hanno liberato la ‘belva’ che illude i cittadini e mangiasoldi!  ). Questo a fronte di una spesa media mensile per le famiglie 2.806 euro per l’Emilia Romagna. In pratica una media di 280 euro andrebbe in azzardo (questo includendo nella media anche chi non gioca. Numeri da capogiro).

DENARO SOTTRATTO ALL’ECONOMIA REALE – Tutto questo fiume di denaro è sottratto all’economia reale. Pensiamo ad esempio che dai dati Istat 2016 la spesa media mensile per le famiglie dell’Emilia Romagna è stata di 2806,40 euro (dati ISTAT) di cui 432,91 per spese alimentari e 2373,49 per tutte le altre spese. Mensilmente ogni famiglia della provincia di Parma spenderebbe in azzado 280 euro.Questo il flusso di denaro.

SPESA PRO CAPITE:  1.525  EURO A PERSONA – Per ogni cittadino della provincia di Parma, inclusi neonati, anziani, minori e persone che non giocano è pari a: La spesa pro capite di oltre 1.525 euro l’anno”.

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