Torna in consiglio la discussione sulla Consulta dei Popoli, Paci: “Non è previsto scioglimento, rinnovo a giugno 2018”

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Torna in Consiglio Comunale la discussione sullo strumento Consulta dei Popoli, voluta dall’amministrazione Pizzarotti in rappresentanza degli stranieri a Parma.

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Il consigliere di Parma Protagonista, Pier Paolo Eramo, interroga l’assessore Paci: “L’idea è brillante ed evolutiva ma l’amministrazione non ha guidato il percorso della Consulta dei Popoli e non ha un vero collegamento col territorio. Chiedo quando verranno nominati i nuovi consiglieri e il presidente, e che ruoli ha l’amministrazione in questo. Quali progetti futuri per questo strumento? Non rischia di essere uno strumento penalizzante e non valorizzante come dovrebbe? Una specie di riserva indiana dove gli stranieri si possono incontrare”.

Sulla stessa questione interviene anche la capogruppo di Lega Nord, Laura Cavandoli che ricorda come il presidente della Consulta dei Popoli,  Didiba, non rispetti uno dei requisiti cioè che sia residente a Parma e altri consiglieri hanno lo stesso problema o non hanno la cittadinanza italiana. “16 su 27 non sarebbero regolari per la nomina. – dichiara Cavavndoli – Sono state verificate altre inconformità?”. Lega Nord chiede se è previsto scioglimento della consulta “perchè ci sono alcune modifiche fatte al regolamento che non rispettano la normativa vigente”.

L’assessore all’associazionismo, Nicoletta Paci, risponde: “Sono richieste da regolamento due persone come presidente e consigliere aggiunto, una senza cittadinanza e una con, quali espressione dei nuovi arrivati e coloro che invece sono sul territorio da tempo. Si è inserito inoltre anche il parametro del domicilio sul territorio. I controlli da parte del Comune, comunque, sono stati fatti. Purtroppo solo il 30 ottobre scorso la Consulta dei Popoli ha mandato tutti i verbali di quanto fatto in tutto il 2017 nonostante le sollecitazioni dal Comune (quindi al momento non c’è risposta sulle attività). Non è previsto comunque lo scioglimento. Il presidente e il consigliere aggiunto restano in carica trenta mesi a meno che non vengano revocati dalla consulta stessa. Facendo un calcolo scadranno quindi il 9 e il 14 giugno 2018. Avevano sede per le riunioni presso l’Informastranieri ma si è dovuto procedere a un cambiamento disponendo le sale civiche o le sale del Municipio quando per urgenza non riescano a prenotare le sale”.

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