Parma, sabato bestiale: poker all’Ascoli, primato, Lizhang in tribuna e Lucarelli…sul trono

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Chiamatela…la giornata che ogni tifoso non osa nemmeno segnare. Un poker all’Ascoli, il primato in classifica, il neo presidente Lizhang in Tribuna, la festa di un uomo e un capitano difficilmente eguagliabili.

Si ferma Calaiò, ma non il Parma. Anzi il Parma ci mette un po a prenderci le misure, poi sotto gli occhi del neo presidente ne fa quattro: ci pensano Iacoponi Insigne Baraye e Munari. Poi è solo festa per il traguardo, storico, enorme, dell’infinito capitan Lucarelli graziato anche da Frattali che pare un rigore causato da lui.

LA PARTITA – Fra i cinque incontri di campionato che Parma Calcio e Ascoli hanno disputato nella loro storia allo stadio Ennio Tardini (il primo nel 1974 e l’ultimo nel 2009 in Serie B, gli altri tre in Serie A), spicca l più recente.

Un 2-0 caratterizzato dal difficile e bel gol in controbalzo che una bandiera Crociata centenaria, il Capitano Stefano Morrone, segnò intervenendo di corsa in area da destra su un cross assestato perfettamente dalla parte opposta da Paolo Castellini.

Fu la rete del vantaggio, al 24’ (Alberto Paloschi replicò al 75’), in una partita non semplice, che lungo il percorso verso la promozione in Serie A bisognava vincere.

Sbloccarla subito era importante, anche perché quel giorno in campo la squadra era orfana di mister Francesco Guidolin, relegato in tribuna a causa di una squalifica, sostituito in panchina dal preparatore dei portieri Lorenzo Di Iorio.

Dall’altra parte, l’allenatore era Franco Colomba, il quale due anni più tardi sarebbe approdato a Parma.

Era il 21 aprile 2009, un martedì. C’era Alessandro Lucarelli nella formazione titolare. Era la 35^ giornata, inizialmente in programma sabato 11, posticipata per lutto nazionale proclamato in memoria delle vittime del terremoto a L’Aquila e in Abruzzo (per l’occasione l’incasso del botteghino, una raccolta fondi dei tifosi e una colletta dei giocatori furono devoluti a Villa Sant’Angelo, il paese colpito dal sisma ‘adottato’ dalla città di Parma). Così tre turni di B furono spalmati in una settimana, con i Crociati impegnati anche il 18 aprile a Livorno (2-2) per il 36^ e il 25 aprile tra le mura amiche con la Salernitana (0-0) per il 37^.

Proprio per Alessandro Lucarelli, 312 volte crociato oggi, mini premiazione ad inizio gara. 

NEL RISCALDAMENTO – Si mette male per il Parma: si ferma Calaiò, problema a un polpaccio per lui che prova ma non ce la fa. Al suo posto come punta, D’Aversa prova Nocciolini e Siligardi poi sceglie il primo per affiancare Di Gaudio e Insigne. In mezzo si rivede Dezi con Scozzarella e Scavone.

Parte forte il Parma, ma Nocciolini viene subito fermato per un offside: il primo squillo è degli ospiti, in maglia arancione, ma Iacoponi spizza una conclusione di Favilli, promettente attaccante di orbita juventina.

Sulla ripartenza fulminea vantaggio ducale: angolo corto di Insigne per Scozzarella che appoggia su Mazzocchi, destro sporco deviato da Gigliotti che diventa un assist per Iacoponi che insacca.

I marchigiani, fanalino di coda e alle prese con alcune lotte intestine in società, sono anche sfortunati: già decimati al 15esimo perdono Favilli costretto a uscire per un problema al ginocchio destro, probabilmente al collaterale.

Ancora Parma allora, che al 23esimo manda, con una delizia di Insigne,  Di Gaudio a tu per tu con Lanni, ma l’esterno pasticcia e l’occasione d’oro diventa un tiro deboluccio.

La gara è molto spezzettata, Scavone fa a zuccate con Bianchi e resta a lungo fuori per “ricucire” il soppracciglio, in area Gagliolo fa a sportellate con un avversario e resta a terra, si riparte con una botta di Addae che finisce fuori.

Il Parma spinge in ripartenza, Nocciolini mette dentro una bella palla che Insigne spizza ma Dezi ci arriva un filo in ritardo: è il quarantesimo, il Parma dà l’impressione di poter far male ma sciupa troppo così è l’Ascoli che chiude il quarto dei quattro minuti di recupero in avanti, con un cross insidioso che taglia la difesa ma finisce in terra di nessuno.

RIPRESA – Partono fortissimo gli ospiti, che al sesto con un diagonale di Rossetti fanno tremare Frattali. Intanto da Palermo piove una bomba: la Procura ha chiesto il fallimento della società Palermo Calcio.

E’ forse l’emozione più forte di una ripresa lemme lemme, in cui Siligardi subentra a Nocciolini e pian piano al sole quasi primaverile subentra l’umida, fredda, nebbia padana. Di Gaudio, generoso ma evanescente, lascia il posto a Baraye.

La partita è freddina, spezzettata dagli infortuni, sicuramente non divertentissima, ma ci pensa al 74′ Insigne con un gol alla Massimo Palanca, quasi dalla linea dell’out, a regalare la gioia più bella alla Nord. Palombella, e due a zero ducale.
All’Ascoli saltano anche i nervi: Addae rifila un calcione a Scavone, proprio davanti alla panchina del Parma. Rosso diretto in una partita senza ancora un ammonito. 

Il Parma si distrae, si perde nel vuoto e cerca di farsi male da solo: poco dopo l’80esimo Lucarelli atterra Santini in area, cartellino giallo e rigore tra le proteste degli ascolani, che chiedevano il rosso per il capitano. 

C’è il rigore, ma c’è anche Frattali, che dice no a mani aperte a Santini, congelando il 2 – 0.

Così il Parma può andare, mentre ai tifosi ospiti, caldi, affezzionati ad una piazza così ricca di storia nel calcio italiano, non resta che andarsene mestamente, imprecando contro la propria dirigenza e contro Tavecchio che permette alle società di finire, così, piccole, misere, allo sbando. Perchè l’Ascoli, per noi che lo abbiamo vissuto, così immiserito dalle folie presidenziali concesse da una federazione da rifondare, infonde tenerezza, pena, dolcezza..mentre Baraye lo castiga ancora.

Sgroppata di Insigne sulla fascia, passaggio calibrato, e il senegalese non sbaglia. 3-0, tutti a casa, anche se è solo l’88esimo. Anzi no, perchè anche Munari ci vuole mettere un timbro, servito dall’accoppiata Baraye – Insigne.

Non possiamo di aver visto una gara spettacolare, per la piccolezza dell’avversario, dignitosamente in gara fino a 2-0 ed espulsione ma troppo inferiore, possiamo dire di aver visto un Parma cinico, finalmente concreto, che si issa, seppur provvisoriamente (il Palermo gioca lunedì sera), al primo posto insieme al Bari. 

E poi, resta tempo solo per i festeggiamenti al grande, immenso, traguardo raggiunto da Capitan Lucarelli.

IL TABELLINO

PARMA – ASCOLI 4-0

Marcatori – 6′ Iacoponi, 74′ Insigne, 88′ Baraye, 93′ Munari (P)

PARMA: Frattali; Mazzocchi, Iacoponi, Lucarelli, Gagliolo; Dezi (dal 75′ Munari), Scozzarella, Scavone; Insigne, Nocciolini (dal 56′ Siligardi), Di Gaudio (dal 64′ Baraye). A disp: Nardi, Dini, Corapi, Scaglia, Ramos, Frediani, Sierralta. All: D’Aversa.

ASCOLI: Lanni; Mogos, De Santis, Gigliotti, Pinto; Addae, Bianchi, Carpani; Lores Varela (dal 67′ Clemenza), Favilli (dal 16′ Rossetti), Baldini (dal 75′ Santini). A disp: Venditti, Ragni, Mengoni, De Feo, Parlati, Castellano, Cinaglia, Florio. All: Maresca – Fiorin
Arbitro: Giua
Ammoniti: Lucarelli (P). Al 76′ espulso Addae (A)

 

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