Sindaco Lucchi scrive al Papa per una benedizione agli operai di Froneri. Poi chiede a Pizzarotti di “riunire” i sindaci del parmense

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Due lettere, stesso obiettivo, impedire che il colosso Nestlè permetta la chiusura dello stabilimento Froneri di Parma per la produzione dei gelati famosi in tutto il mondo.

Il sindaco di Berceto, Luigi Lucchi, scrive prima al Papa: una missiva per chiedere una parola di supporto agli operai che perderanno il lavoro, ricordando come “L’Italia sia stata consegnata, armi e bagagli, al dio profitto, speculazione, ricchezza ingorda”.

Poi segue la lettera al sindaco Federico Pizzarotti che, dallo scoppio dello scandalo Froneri, si è seduto al fianco dei sindacati e operai per chiedere l’intervento del Governo. Lucchi chiede a Pizzarotti, in quanto sindaco di Parma ma anche vicepresidente dell’Anci, di chiedere il sostegno politico di tutti i sindaci del parmense.

QU BERCETO.
SE PERDONO I 250 OPERAI DELLA NESTLE’ DI PARMA PERDIAMO TUTTI.
Gentilissimo Papa Francesco,
sono Sindaco di un piccolo comune: Berceto PR.
Mi scuso se mi rivolgo, ancora una volta, a Lei, ma lo faccio come Sindaco, come Credente
(mi sento un Pubblicano che resta in fondo al Tempio) e anche come Socialista.
Mi sono iscritto da ragazzino, nel 1972 (ora ho 62 anni), al PSI (Partito Socialista Italiano) anche se la mia famiglia era di osservanza Cattolica e avevo un “santo” zio sacerdote che ne ha sofferto perché il PSI, per storia e tradizioni, era un partito anticlericale.
La mia scelta politica, però, non l’ho vissuta come contraddizione al mio Credo.
Del resto, inizialmente, in tante sezioni dei Socialisti, frequentate da persone semplici e umili, non era difficile vedere, sulle pareti, ritratti di Carlo Marx accomunate a quelle di Gesù Cristo.
Era un Socialismo semplice e infervorato di ideali di giustizia che dava vita al filone padano del riformismo con persone come Camillo Prampolini che teneva, tra l’altro, una meravigliosa, a mio avviso, omelia: Predica di Natale.
Oggi vivo un forte disagio e non vorrei stare silente e inattivo anche se i problemi sovrastano e sono percepiti, da tutti, come irrisolvibili.
Del resto, in Italia, è sparita la Politica e ritengo che viviamo nel marasma già conosciuto, in passato, come l’8 settembre del 1943, quando il Popolo era stato abbandonato dal Re e dal suo Governo.
Santo Padre stanno togliendo diritti e dignità acquisiti con anni di lotte, sofferenze e addirittura guerre e catastrofi mondiali.
Tutte le voci, purtroppo, si sono uniformate e ritengo un miracolo, dello Spirito Santo, poter ascoltare la Sua, sempre fuori dal coro, che richiama alla dignità della persona, al diritto al lavoro equamente remunerato, all’orrore dell’ingiustizia provocata da una ricchezza, inimmaginabile, concentrata in poche mani: l’1% della popolazione mondiale che detiene il 99% della ricchezza.
Ho fiducia in Lei Santo Padre anche come ispiratore di indispensabili azioni Politiche che dovrebbero scaturire dal Suo esempio e dalle Sue coraggiose denunce.
Abbiamo bisogno d’avere fiducia, e se credenti, di gioire della speranza.
A Parma verranno sicuramente licenziate 250 persone della Froneri/Nestlè.
La multinazionale non vuole neppure concedere la cassa integrazione che darebbe respiro, ai lavoratori, almeno per 2+1 anni.
Vengono, insomma, gettati in strada 250 lavoratori.
A mio avviso, Santo Padre, è un caso emblematico perché c’è richiesta del prodotto (Gelateria del Corso), buona ricerca, buona produttività e la giusta remunerazione.
Lo stabilimento viene chiuso perché la multinazionale, assetata, come sempre, di guadagno, sa che può guadagnare maggiormente nell’andare a produrre in Serbia o addirittura nella stessa Italia, in stabilimenti piu’ recenti, con dipendenti meno tutelati, dipendenti precari e senza diritti acquisiti come hanno, giustamente, quelli di Parma assunti in periodi in cui i lavoratori avevano qualche tutela.
Cerco, Santo Padre, di far comprendere, nonostante il silenzio assordante su questi temi, che la sconfitta dei 250 lavoratori rappresenta una sconfitta per tutti.
Una sconfitta anche per noi sindaci che abbiamo giurato, nel momento del nostro insediamento, sulla Costituzione.
Anche la Costituzione Italiana, infatti, Santo Padre, non solo non è applicata nei suoi meravigliosi principi ma è stata stravolta da cambiamenti molto dannosi per ogni cittadino.
Nel 2012, infatti, è stato inserito, in Costituzione, il pareggio, obbligatorio, di bilancio.
Questo, Santo Padre, per chi ama la Politica, come forma elevata di carità, come diceva il Suo predecessore Paolo VI°, vuol significare che la centralità, in Costituzione, della persona, è stata sostituita dal mercato senza regole, dal dogma della concorrenza.
In pratica questo articolo demoniaco, inserito in Costituzione, ha la capacità di rendere vani tutti gli altri 139 articoli.
L’Italia è stata consegnata, armi e bagagli, al dio profitto, speculazione, ricchezza ingorda.
Dovrebbe, ormai, essere chiaro a tutti, senza avvalersi del dono della profezia, che le Multinazionali desiderano, come presto avranno, stabilimenti senza operai, con grandi produzioni affidate ai robot.
Avremo fabbriche con i robot, un cane e un solo operaio.
L’uomo guarderà le macchine e il cane controllerà l’uomo.
Con queste preoccupazioni, con la percezione di un’impotenza disarmante e alienante, Santo Padre, mi rivolgo a Lei, per avere una benedizione e anche parole di conforto e sostegno per i 250 operai e le loro famiglie.
Dobbiamo tornare a sperare.

QUI BERCETO.
L’ITALIA POTREBBE ESSERE AIUTATA A SALVARSI DAI SINDACI CORAGGIOSI.
Al Sindaco di Parma
Federico Pizzarotti

Ai Sindaci del Parmense

A tutti i Sindaci d’Italia

e.p.c
Al signor Presidente della Repubblica
Sergio Mattarella
Al Presidente del Consiglio
Paolo Gentiloni
Al Ministro del Lavoro
Giuliano Poletti
Al Ministro dello Sviluppo
Carlo Calenda

Caro Federico,
apprezzo e sostengo il tuo squisito impegno per non far perdere il lavoro
ai 250 dipendenti della Froneri/Nestlè di Parma.
Dovrebbe, infatti, risultare chiaro, a ognuno di noi, che la sconfitta, di queste 250 persone, rappresenta una sconfitta per tutti noi.
Conosco, purtroppo, come Sindaco di Berceto, l’importanza del lavoro vivendo, da decenni, un’endemica carenza, nel mio comune.
Una carenza che porta, nella Comunità, scoramento, degrado e perdita, costante, di servizi e popolazione.
Obiettivamente, anche per Parma, pur essendo una città laboriosa, risulterebbe difficile ricollocare le 250 persone e garantire loro gli attuali diritti.
Interpreto, poi, arrogante, il comportamento della proprietà, nel non volere richiedere neppure la Cassa Integrazione (2 anni+1).
Inaccettabile, questo suo comportamento, ma frutto dell’arrendevolezza della Politica Italiana in questi decenni verso un mercato senza regole volto unicamente al profitto e allo sfruttamento.
Come Sindaco, ma anche appassionato di Politica, di fautore del Primato della Politica, mi aggrappo, come unica speranza, al ruolo dei Sindaci, che potrebbero avere, se vogliono, visto che sono eletti, per davvero, dal Popolo Sovrano (quasi tutti coloro che dovrebbero essere i rappresentanti del Popolo sono ormai nominati) e che abbiamo giurato, nel momento del nostro insediamento, sulla Costituzione.
Il ruolo, dei Sindaci, a mio avviso, doveroso, di guida del Popolo, della Nazione, che è stata abbandonata, in questo nuovo e nefasto, per l’Italia, 8 settembre.
La Politica, come sai, Federico, viene fatta odiare dalle persone e la stessa politica cerca di fare di tutto per accrescere questo odio, questo completo distacco, dal Popolo Sovrano.
Odiando la Politica si toglie l’unico strumento, per le persone, di difendersi dalla ricchezza ingorda, la sopraffazione dei super ricchi, che tante preoccupazioni dava ai Padri Costituenti.
Contrariamente alla retorica, stupida, sulla Resistenza, la preoccupazione vera, dei Padri Costituenti, com’è possibile rilevare dai loro interventi, non era quella dell’uomo forte ma la ricchezza che avrebbe potuto sovrastare lo Stato, imporsi sullo Stato, sulla Politica e quindi il Popolo.
Per questo l’Italia, a ben vedere, pur non essendo uno Stato Comunista, per decenni, interveniva sull’economia e nel mondo produttivo.
Adesso, giudicandolo, stoltamente, una liberazione, s’è disfatta di tutte le partecipazioni, in pratica, dei gioielli di famiglia, senza per questo abbassare il debito pubblico ceduto, per di piu’, ai privati che possono, quindi, ricattare e dettare l’agenda Legislativa.
Si fanno Leggi, addirittura, contro la Costituzione, che obbligano i Comuni a cedere, ai privati, servizi essenziali, come il Sistema Idrico Integrato, la raccolta rifiuti e tanto altro.
Del resto, caro Federico, dal 2012, in un silenzio assordante, è stato inserito, in Costituzione, l’obbligatorietà del pareggio di bilancio.
A ben vedere, quindi, hanno perso valore, se non diventati, addirittura, nulli, tutti i 139 articoli della nostra bella Costituzione.
Al centro della Costituzione, ora, non c’è piu’ la persona ma il mercato senza regole e la concorrenza.
Queste e altre modifiche, tutte neoliberiste, hanno ridotto la Democrazia che viene, addirittura, spenta con la nuova Legge elettorale che peggiora quella votata nel 2005 e denominata, dai piu’: Porcellum.
E’ in atto, inoltre, con una costante diminuzione delle spese sanitarie (ci avviciniamo a quanto,
in %, stanzia la Grecia) la predisposizione per privatizzare il Servizio Sanitario.
Del resto, già ora, circa 12.000.000 d’Italiani, non possono usufruirne.
Tornando alla specifica vertenza, che ritengo emblematica per tutta l’Italia, dei 250 dipendenti della Froneri/Nestlè, ritengo che:
Non ci siano motivi, confessabili e razionali, per chiudere lo stabilimento di Parma.
Buona la produzione.
Ottimo il centro di ricerca.
Trainante la tradizione che affonda le radici nella vecchia e prima fabbrica di gelato d’Italia:
la Tanara.
Ottimo il mercato e la richiesta dei consumatori.
Sorge perfino il dubbio che il prodotto, per una multinazionale “sputtanata” come la Nestlè, sia troppo buono, troppo nutritivo, troppo salubre.
Le multinazionali vogliono fornire un prodotto semplicemente sterile.
I prodotti dell’Antica Gelateria del Corso non sono semplicemente sterili.
Del resto Parma è la capitale del gusto e del cibo e non può produrre cose scadenti.
La multinazionale vuole lasciare a casa, in definitiva, nel piu’ breve tempo possibile, 250 lavoratori compreso gli stagionali impegnati per oltre sei mesi all’anno e da anni.
La multinazionale, come suo solito, racconta che vuole fare investimenti in altre parti d’Italia, ma la Serbia, ad esempio, a ben vedere, non è l’Italia.
La multinazionale vuole produrre, eventualmente, in altri stabilimenti d’Italia dove le assunzioni sono piu’ recenti e fatte senza art. 18, senza garanzie, tutte volte al precariato.
La multinazionale, come tutte le sue consorelle, sogna fabbriche enormi, piene di attrezzature e robot che producano, ininterrottamente, cibi “sterili” e in cui siano presenti solo macchine, un uomo e un cane. L’uomo per custodire le macchine e il cane per custodire l’uomo. CHE FARE?
Uno Stato e un Governo serio, consapevoli di quanto avviene, per davvero, nel mondo, dovrebbe nazionalizzare, espropriare la fabbrica e favorire la gestione diretta dei lavoratori.
Ormai i lavoratori non sono piu’ analfabeta e sanno gestire una fabbrica.
L’esproprio, da parte dello Stato, va fatto in nome della concorrenza che è la regola aurea del mercato.
Oggi le multinazionali non hanno concorrenti.
Agiscono in termini di monopolio.
Le multinazionali detenendo anche la finanza e la ricerca sovrastano tutto e tutti e distruggono la DEMOCRAZIA e la dignità della persona.
Se le aziende che producono, soprattutto generi alimentari, non saranno di proprietà dello Stato, la nostra Italia non sarà piu’ libera di riconquistare la Sovranità ed essere governata, finalmente per il Popolo come vuole la Costituzione.
Qualsiasi azione, infatti, che fosse fatta da un Governo che ama il Popolo, porterebbe al ricatto delle Multinazionali che ormai detengono tutta la produzione Italiana e lascerebbero gli scaffali dei super mercati, come è successo nel Cile di Allende, VUOTI.
La gente sarebbe indotta, dai reggicoda del neoliberismo, a ribellarsi e sarebbe disponibile ad essere totalmente e definitivamente schiava.
SERVE LA POLITICA
La Politica, in Italia, è stata sconfitta e tutto viene ordito per non farla tornare e continuare a farla odiare dalle persone.
I Sindaci, se coraggiosi, potrebbero svolgere un ruolo da Partigiani e liberare il nostro Paese come è avvenuto dopo l’8 settembre del 1943 quando, come ora, l’Italia era stata abbandonata nel caos.
LA MIA PROPOSTA DA SINDACO
Chiederti come Sindaco di Parma d’invitare tutti i Sindaci del parmense ad esprimere solidarietà ai lavoratori presso i cancelli della fabbrica come stai facendo con i Consiglieri Regionali, i Parlamentari e l’Ass. Regionale preposto oltre i Sindacati.
Io, Sindaco di Berceto, sono disponibile.
Il Consiglio Comunale di Berceto, il 30 Novembre, voterà un ordine del giorno da fare avere a Papa Francesco, al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio e ai Ministri interessati.
Credo, visto la lucida “politica” di Papa Francesco per la dignità umana e il valore del lavoro, che anche il Vescovo di Parma potrebbe fissare, in Duomo o in San Giuseppe (Patrono dei lavoratori), il momento di una Santa Messa dedicata ai lavoratori e all’art. 1 della Costituzione Italiana.
POSSIAMO FARCELA!

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