Il titolo è “Identità di Genere: oltre le categorie del femminile e maschile” e vuole esplorare nuove categorie di genere in cui ci si riconosce. Una riflessione in programma sabato 11 novembre 2017 alle 9.30, al Cinema Edison d’Essai (Largo 8 marzo). Il seminario è realizzato in co-organizzazione con il Comune di Parma, è curato dall’èquipe dello studio di psicologia Identitas Centro Clinico, con l’associazione Agedo Parma e Agedo Bologna e con la collaborazione di Solares Fondazione delle Arti.
La volontà è quella di riflettere sulle molteplici sfaccettature che assume l’identità di genere, travalicando quelle di femminile e maschile. E’ questo il tema del seminario “Identità di Genere: oltre le categorie del femminile e maschile” in programma sabato 11 novembre 2017 alle 9.30, al Cinema Edison d’Essai (Largo 8 marzo) a chiusura della rassegna cinematografica “Questione di Genere”, giunta alla Sesta Edizione e dedicata alle tematiche LGBTI.
Il Seminario, realizzato in co-organizzazione con il Comune di Parma, è curato dall’èquipe dello studio di psicologia Identitas Centro Clinico, con l’associazione Agedo Parma e Agedo Bologna e con la collaborazione di Solares Fondazione delle Arti. Inoltre, è patrocinato dall’Ordine degli Psicologi dell’Emilia Romagna e dall’Onig (Osservatorio Nazionale Identità di Genere).
Nella società attuale ci si confronta con l’espressione di cambiamenti all’interno della realtà quotidiana: emergono nuovi modelli di famiglia, i confini tra i generi sono più sfumati, si manifesta per i diritti civili. Tuttavia il lento progresso è accompagnato da un aumento delle espressioni di discriminazione, stereotipi e pregiudizi, contro chi non risponde o corrisponde alle aspettative. L’arma più potente per prevenire la discriminazione è la conoscenza ai temi connessi alle identità attraverso momenti di confronto .
Il seminario è gratuito e aperto a chiunque sia interessato alla tematica e ad allargare i propri orizzonti perché troppo spesso “noi chiamiamo contro natura ciò che avviene contro la consuetudine” (Michel De Montaigne).