Alternanza scuola-lavoro, studenti si ribellano: “Nei campi sotto al sole a 40°, da solo”. La denuncia della Rete Studenti e presidi anche davanti a scuola parmigiana

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Parma

La Rete degli Studenti Medi Emilia Romagna pubblica la prima video-inchiesta di un caso di sfruttamento in Alternanza Scuola-Lavoro, un diciassettenne di un Istituto Agrario della regione. Stamattina, 7 novembre, si è tenuto anche un flashmob davanti alle scuole.

“Ho deciso di fare l’intervista girato di spalle, senza mostrare la mia identità, per paura di denunciare con conseguenti sanzioni disciplinari. Avrebbe avuto conseguenze rispetto ai miei professori, soprattutto quello responsabile per l’alternanza essendo una persona influente… non volevo mettere in pericolo la mia posizione.” – afferma Lorenzo, nome di fantasia.

Lorenzo ha iniziato la sua alternanza scuola-lavoro quest’estate, più precisamente a metà giugno, poco dopo la fine della scuola. Il progetto scolastico prevede cinque settimane di lavoro per un totale di 200 ore e un rimborso di 500 euro a discrezione dell’azienda.

La sua mansione principale per le prime tre settimane di lavoro è stata quella di raccogliere la frutta nell’azienda agricola ospitante. I suoi turni lavorativi erano dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.30, quindi prendendo anche fasce orarie molto calde, in cui la maggior parte delle volte doveva lavorare da solo.

Lorenzo racconta che in alcune giornate le temperature sfioravano i 40 gradi e non gli erano concesse pause, se non pochi secondi per poter bere dell’acqua.

Terminate le settimane salienti per la raccolta della frutta viene messo a fare la potatura della vigna, altra mansione che svolgerà in solitudine per le restanti due settimane.

All’inizio dell’alternanza era stato messo in chiaro, dall’azienda ospitante, che lo studente non avrebbe ricevuto tutti e 500 euro, come era invece previsto dal progetto, ma solo 350 e se avesse lavorato bene forse anche un po’ di più”.

“Quello che è successo a questo ragazzo e a molti altri come lui ha un nome: sfruttamento. – afferma Camilla Scarpa, coordinatrice della Rete degli Studenti Medi dell’Emilia-Romagna – Tanti studenti in alternanza scuola-lavoro si trovano in una condizione di totale assenza di diritti, utilizzati come manodopera gratuita dalle aziende, hanno paura a “denunciare” quello che succede. Chiediamo un intervento immediato delle istituzioni.”

La Rete degli Studenti Medi dell’Emilia Romagna stamattina lancia i suoi dieci giorni di mobilitazione, dal 13 al 23 novembre, con dei flashmob davanti alle scuole su alternanza e edilizia scolastica.

“Ora è mobilitazione – dichiara Camilla Scarpa- dal 13 al 23 novembre saremo in tante scuole della regione per discutere con gli studenti e raccogliere le loro idee. Il 17 novembre organizzeremo assemblee pubbliche e aperte nelle nostre città. – continua – Abbiamo il dovere di ribellarci e gli adulti non devono lasciarci soli.”

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