Consulta dei Popoli, Eramo (Parma Protagonista): “Funziona? O è la favola della partecipazione?” Salzano (EP): “Nessuna imposizione. Eramo si informi”

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Il capogruppo di Parma Protagonista, Pier Paolo Eramo, si interroga sull’utilità ed efficienza dello strumento “Consulta dei Popoli”, voluta dall’amministrazione Pizzarotti per dare voce alle comunità straniere in città. “Quale la partecipazione? Le nomine attuali sono legittime?  Si tratta davvero di scelta libera o di una cooptazione più o meno esplicita da parte della Giunta?” si chiede Eramo.
“La riunione della Consulta dei Popoli che si è tenuta venerdì scorso è l’occasione per farci e a fare al Comune alcune domande sulla cosiddetta partecipazione.
La prima è di legittimità: se è vero che “Il Presidente e il Consigliere Aggiunto restano in carica per il mandato del Sindaco” (come dice l’apposito Regolamento), quando saranno nominati i nuovi organi? Per la verità, di questioni di legittimità ce ne sarebbero anche altre: i membri attuali hanno i requisiti previsti per far parte della Consulta? E soprattutto: come sono stati scelti? si tratta davvero di scelta libera o di una cooptazione più o meno esplicita da parte della Giunta?
Domande che portano al nucleo della questione: chi rappresenta la Consulta dei Popoli e in che rapporto è con le diverse nazionalità presenti sul territorio? Che funzioni svolge esattamente nei confronti del Comune? In che modo contribuisce alle sue scelte politiche?
Oggi più che mai sarebbe fondamentale la partecipazione dei cittadini stranieri alla costruzione di una città plurale dei diritti e dei doveri, ma finora della Consulta abbiamo sentito solo una flebile voce. E non crediamo per colpa dei suoi pochi superstiti, che fanno quello che possono (alla riunione avrebbero partecipato 5 membri su 25 – esiste il numero legale? – e l’ultima riunione di cui sia disponibile un verbale è di un anno fa!).
Temiamo che si tratti di una di quelle forme di partecipazione “narrate”, come lo sono tante cose di questa amministrazione. Ossia sbandierate ma poi non realizzate, non accompagnate, non curate. Perché fa comodo avere la Consulta, purché non ci sia per davvero.
Crediamo che sia giunto il momento di riparlare di partecipazione – quella vera – e di rimettere in discussione i modi in cui i cittadini possono diventare soggetti del governo del territorio, con tutta la fatica e il carico di responsabilità che questo porta con sé.
Ripensare la Consulta (e i CCV) è il primo passo di questa lunga strada, che a nostro modo di vedere si può percorrere a due condizioni: passare attraverso elezioni vere (quelle in cui le persone tornano a parlarsi, a incontrarsi, a discutere); e dare agli organi eletti l’ascolto e lo spazio di azione che meritano”.
CRISTIAN SALZANO  (EFFETTO PARMA): “NESSUNA IMPOSIZIONE, SCELTA DEMOCRATICA DELLE COMUNITÀ STRANIERE. ERAMO DOVREBBE INFORMARSI”

“Rimango perplesso dalle recenti dichiarazioni del Consigliere Eramo riguardo la Consulta dei Popoli e l’accusa di presunta illegittimità della sua nomina che denotano una scarsa conoscenza dei cinque anni di Amministrazione appena trascorsi. Sarebbe bastato documentarsi, magari dialogando con i componenti della Consulta stessa o visitando più semplicemente il sito del Comune, per ripercorrere le fasi di costituzione e venire a conoscenza degli incontri propedeutici fatti con tutte le comunità nel 2015 (https://www.comune.parma.it/notizie/Consulta-dei-Popoli-al-via-gli-incontri-propedeutici.aspx ). Un percorso di ascolto, di suggerimenti e di proposte che ha portato alla stesura di un Regolamento e la nomina interna di due rappresentanti per Comunità al fine di garantire una omogenea e corretta rappresentazione di tutte le nazionalità all’interno dell’Organismo nonché la nomina di un Consigliere Aggiunto in Consiglio Comunale. Nessuna ‘cooptazione’ quindi e nessuna imposizione da parte dell’Amministrazione, ma una scelta democratica e libera delle Comunità. Colgo l’occasione per ringraziare i membri della Consulta per l’impegno profuso nei due anni di attività e per le diverse iniziative portate avanti dando voce a tutti i ‘cittadini’ in un’ottica di integrazione e convivenza e per essersi in più occasioni schierati apertamente contro ogni forma di violenza e illegalità.

Mi rammarica constatare l’ennesimo tentativo di screditare l’attuale Amministrazione con una narrazione “fantasiosa” della realtà al solo scopo di guadagnarne in visibilità”

 

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