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Tep – Busitalia, ennesimo capitolo: la Procura indaga per conflitto d’interessi

Ennesimo capitolo della vicenda Tep – Busitalia: se grazie al ricorso al Tar vinto dall’azienda parmense l’asta andrà rifatta, vanificando, dopo una lunga battaglia legale iniziata lo scorso aprile, il primo bando, ora la Procura, già sull’attenti per una presunta turbativa d’asta, starebbe indagando anche per conflitto d’interessi.

La battaglie di Tep è iniziata lo scorso aprile, quando SMTP ha comunicato che l’Ati Busitalia – Autoguidovie si era aggiudicata il trasporto pubblico a Parma, grazie ad un’offerta, svelata nell’ottobre 2016, decisamente più conveniente, chiudendo, di fatto, un’era.

Ne è seguito lo scorso giugno un ricorso di Tep al Tar per “anomalie nell’offerta: l’accusa è di proporre uno sconto troppo elevato e di promettere cospicui investimenti in mezzi e tecnologie, cui è seguito un’esposto alla Procura per presunta turbativa d’asta: “attenzioni” i dirigenti delle due società e i responsabili del tormentato affidamento del trasporto pubblico a Parma: il sospetto  che BusItalia fosse stata in qualche maniera favorita per la vittoria dell’appalto.

Poi, in agosto, un nuovo esposto. Questa volta, sotto la lente d’ingrandimento, quanto accaduto a Pavia: anche qui, dopo l’affidamento del trasporto pubblico ad Autoguidovie, è stata aperta un’inchiesta con l’iscrizione al registro degli indagati di quattro persone per turbativa d’asta e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. Secondo le accuse di Tep, vi sarebbe preoccupanti similitudini tra il “caso Parma” e il “caso Pavia”, con i nomi di aziende e manager che ricorrono, e consulenze esterne assegnate da Smtp a dirigenti, come Daniele Diaz, il cui nome compare nell’organigramma di Busitalia.

Un conflitto d’interessi, secondo l’ex municipalizzata, che si ripete in alcune gare, tra Liguria e Lombardia. Nomi ricorrenti accavallati e aggrovigliati tra loro.

Un esempio? Uno dei commissari chiamati da Smtp per “scegliere” tra Tep e Busitalia, è Francesco Pellegrino, ex dipendente di un’azienda guidata proprio da Diaz. Un’altro? Stefano Cerchier, direttore generale della Atvo di San Donà di Piave, azienda che ha tra i propri soci Dolomitibus, detenuta per il 29,5% da Autoguidovie, azienda che, in ATI con Busitalia, ha “fatto fuori” Tep.

Proprio alla luce di questo i giudicii del Tar hanno trasmesso alla Procura della Repubblica atti di assegnazione della gara, da valutare un’eventuale conflitto d’interesse.