Punti nascita chiusi, Sensoli (M5s): “Chiusura è scelta di bilancio non di sicurezza. Pd nega confronto”. Lega Nord: “Pd prende in giro la gente”

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“La Giunta cerca di mascherare una scelta esclusivamente economica e di bilancio con la scusa di voler garantire la sicurezza delle partorienti. Come abbiamo più volte dimostrato è possibile garantire la sopravvivenza dei punti nascita al di sotto dei 500 parti all’anno semplicemente prendendo come riferimento non le singole strutture ma il personale sanitario che opera su più zone limitrofe”.

È questo il commento di Raffaella Sensoli, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, riguardo al tema della chiusura dei punti nascita di Pavullo, Castelnovo Monti e Borgo Val di Taro, al centro di un question time e di diverse risoluzione in discussione durante la seduta odierna dell’Assemblea Legislativa.

“In aula l’assessore Venturi, rispondendo alla nostra interrogazione, ha raccontato la solita mezza verità cercando ancora una volta di nascondere dietro la questione della sicurezza una decisione che è esclusivamente economica e di bilancio. Noi restiamo convinti che la Regione, contrariamente a quanto l’assessore sostiene, non abbia fatto tutto il possibile per cercare di tenere in vita i tre punti nascita destinati alla chiusura. E per questo abbiamo chiesto a gran voce che si proceda verso una nuova richiesta di deroga al Ministero, questa volta però molto più dettagliata e con una indicazione precisa di investimenti da fare”.

Polemiche in aula poi quando il Partito Democratico si è rifiutato di discutere immediatamente le risoluzioni che riguardavano proprio i punti nascita di Pavullo, Castelnovo Monti e Borgo Val di Taro, così come richiesto dal MoVimento 5 Stelle.

“Si tratta dell’ennesima vigliaccata del PD verso i cittadini di quei territori che stamattina erano arrivati a Bologna per avere delle risposte e che invece si sono visti sbattere la porta in faccia dal capogruppo Caliandro, secondo il quale non c’era nessuna reale urgenza per poter modificare il calendario dei lavori dell’aula. In questo modo chi ha rinunciato a un giorno di lavoro, percorrendo 200 KM per ascoltare civilmente la discussione in Aula delle risoluzioni, è stato invitato, seppur implicitamente, a lasciare l’aula. Se è questa l’attenzione che ha il PD per i cittadini allora non c’è da meravigliarsi quando poi gli stessi cittadini disertano le urne – conclude Raffaella Sensoli – Anche oggi il PD è scappato dalle proprie responsabilità facendosi beffa delle esigenze dei cittadini”.

LEGA NORD – RAINIERI : “IL PD HA PRESO IN GIRO LA GENTE”

“La responsabilità di questa brutta vicenda è indubbiamente del PD. A più riprese i suoi esponenti avevano promesso ai montanari della Val Taro così come a quelli dell’Appennino reggiano e modenese, il mantenimento dei servizi sanitari in montagna compresi, specificamente, i punti nascita. Ma nonostante abbiano sindaci del territorio, giunta regionale e governo nazionale non sono stati capaci mantenere fede a tale impegno”. Questo il commento rilasciato dal Vice Presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ed esponente della Lega Nord, Fabio Rainieri, ad esito del dibattito avutosi sui question time nell’Assemblea regionale in cui l’Assessore regionale alle Politiche per la Salute, Sergio Venturi, ha chiuso definitivamente le speranze di chi ancora credeva in un ripensamento dell’amministrazione regionale riguardo la decisione di chiudere i tre punti nascita sull’Appennino emiliano.

“Se Venturi dice di abiurare il politichese e di essere sempre stato chiaro che lui puntava solo ed esclusivamente nel garantire la sicurezza di partorienti e nascituri, si è comunque capito che conosce molto bene e usa il burocratese – ha quindi proseguito il Consigliere regionale del Carroccio – La scelta di chiudere i punti nascita è infatti puramente burocratica ed economica perché come trapela dalle parole dell’Assessore, c’erano in ballo 80 milioni che il Sistema Sanitario Regionale avrebbe perso se non avesse dato seguito al parere tecnico della commissione ministeriale sui punti nascita. Se però Venturi e più di lui il Governatore Bonaccini credessero veramente alla richiesta di maggiore autonomia dalla Stato centrale che hanno inoltrato anche per la spesa sanitaria, quei soldi li avrebbero benissimo potuti recuperare dal residuo fiscale del territorio senza togliere servizi fondamentali in zone già svantaggiate. Invece, questi amministratori del PD, nel silenzio dei parlamentari, dei consiglieri regionali e dei sindaci interessati dello stesso partito, non hanno fatto altro che prendere in giro la gente di montagna, con una finta richiesta di deroga al Ministero che sembra veramente stata fatta per farsi dire di no. Spero veramente che i valtaresi, così come le altre popolazioni interessate da questa triste vicenda abbiano capito che del PD non ci si può fidare”.

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