Chiusura Punto Nascite Borgotaro, Lucchi inizia la lotta e scrive a Gentiloni: “Si abbandona la montagna e si da il via alla privatizzazione del sistema sanitario”

0

 

Il sindaco di Berceto, Luigi Lucchi, non ci sta alla decisione del Ministero di chiudere il Punto Nascite di Borgotaro. Lucchi, a cui le battaglie politiche e ideologiche non fanno certo paura, scrive una lettera al Primo Ministro Gentiloni e il suo Governo.

“PUNTO NASCITE BORGOTARO
COME NE SONO CAPACE INIZIO LA LOTTA.

Al signor Presidente
Consiglio dei Ministri
On. Paolo Gentiloni
Palazzo Chigi

Signor Presidente,
non sono un pivello della politica (iscritto al PSI nel 1972 e tale sono rimasto con convinzione granitica) e non mi permetterei di disturbarLa, in considerazione del Suo ruolo e dei Suoi tanti impegni, se non percepissi la gravità della situazione, per tutto il territorio montano della Provincia di Parma (sono Sindaco di Berceto PR) e non avessi “gustato” il Suo intervento, il 4 ottobre, ad Assisi. Lei mi ha dato un barlume di fiducia al punto che Le scrivo con vera speranza uscendo, per un attimo, da una situazione di incubo, che vivo, politicamente, dal 1992.

Per decisione del Ministero della Sanità, applicando direttive e parametri, viene chiuso il punto nascite dell’Ospedale di Borgotaro. Unico ospedale della montagna parmense sui tre complessivi (Borgotaro, Fidenza e Parma). Viene chiuso perché non ci sono almeno 500 parti l’anno. Il motivo sbandierato, a mio avviso, è obbrobrioso, legando il numero minimo di parti, 500, alla sicurezza. Vivo queste disposizioni come assurde che portano la beffa oltre il danno. I motivi veri sono, ancora una volta, economici e ancora una volta vince il mercato senza regole, che conosciamo in tutti i suoi squallidi aspetti, che prevarica sul valore della persona. Del resto, con Legge Costituzionale del 20 aprile 2012, è stato introdotto, nella nostra Costituzione, l’obbligo del pareggio di bilancio. L’opinione pubblica, a mio avviso, da decenni indotta a guardare il dito che indica la luna e non la luna, è rimasta silente.

La nostra meravigliosa Costituzione è stata distrutta, non ha piu’ modo di operare, di tutelarci, come Popolo e oggi siamo inermi e sempre piu’ schiavi della ricchezza detenuta in poche, pochissime, mani, a livello mondiale. I nostri Padri Costituenti erano terrorizzati dal prevaricare della ricchezza sullo Stato e avevano cercato, con norme costituzionali e Leggi d’attuazione, di preservarci da questa tirannia. Decenni di falsa retorica, sulle tante lapidi del 25 aprile, hanno sempre lasciato intendere che i nostri Padri Costituenti fossero intimoriti dal ritorno dell’uomo forte. Nulla di piu’ falso e sviante dai veri pericoli. Del resto si continua su questa strada con la recente Legge Fiano sul fascismo. La proposta di deroga, per il punto nascite di Borgotaro, oltre ad essere sostenuta da tutti i Sindaci della montagna parmense, ma anche quelli di Castelnuovo Monti (RE) e di Pavullo (MO), è stata sostenuta, tecnicamente, da tutti i nostri ospedali parmensi attraverso un accordo d’intervento e soprattutto è stata deliberata e sostenuta dalla Giunta Regionale e dal suo Presidente. I messaggi che vengono colti, giustamente, da noi montanari sono molto semplici:

1) della montagna, delle zone deboli, delle zone definite a fallimento di mercato, non interessa a nessuno e tanto meno al Parlamento, al Governo e alla classe politica nel suo insieme.
2) Il Sistema Sanitario Nazionale viene predisposto per non dare piu’ risposte ai cittadini e far invocare o accettare, da questi, la privatizzazione.

Tutto questo avviene negli stessi giorni in cui, “stranamente” il Parlamento, all’unanimità, vota, dopo 16 anni dalla proposta dell’on. Realacci, la Legge sui piccoli Comuni, alla quale, nonostante la ridicola dotazione finanziaria, ho dato grande valore come un’inversione di rotta dopo il furore distruttivo verso i Comuni e le autonomie, iniziato con scientificità con il Ministro Calderoli nel 2008/2009 e successivamente aggravato da tutti i Governi e da tutte le forze politiche.
Dopo la notizia della bocciatura, del punto nascite di Borgotaro, è iniziata la solita e devastante liturgia dell’attribuire le colpe e le responsabilità e la strumentalizzazione, meschina, per altri fini, di questa sconfitta che riguarda ogni cittadino della montagna.

Sconfitta gravissima perché colpisce la speranza stessa di poter vivere in montagna visto che in montagna è proibito nascere.

Se non si può nascere in montagna si affievolisce la speranza e si fugge, appena possibile, dai nostri territori che diventeranno ancora piu’ poveri, dissestati, inselvatichiti, miseri, inospitali, quando al contrario dovrebbero essere considerati la salvezza economica dell’Italia.

L’Italia, mi chiedo, vuole per davvero ripartire?
Io, signor Presidente, avendo dedicato la mia vita a combattere contro tutti i dolori evitabili cercherò, come ne sono capace, di far intendere che tutti insieme dobbiamo lottare contro l’avversario vero che è il neoliberismo, il primato della finanza, dei finanzieri, dei potenti/prepotenti e non certo contro il povero Sindaco di Borgotaro: Diego Rossi.

Cercherò di avere, dalla nostra parte, anche la Regione Emilia Romagna.
Per il Popolo è indispensabile la speranza generata dal mantenimento e rafforzamento del punto nascite di Borgotaro e di tutti gli altri ospedali montani.

Per il Popolo è indispensabile un efficace sistema sanitario nazionale pubblico.
Per il Popolo è indispensabile lottare contro la società dello scarto come è definita da Papa Francesco.
Non sono ammonimenti né ricatti, signor Presidente, ma un grido di dolore di persone che avendo conosciuto e amato la Democrazia non la vogliono perdere del tutto e al contrario vogliono riconquistarla e ampliarla.

C’è tutta la mia disponibilità, signor Presidente, ad incontrarLa a Roma.
C’è tutta la mia disponibilità a organizzare, insieme ai miei colleghi e all’ass. Regionale Sergio Venturi, una Sua personale venuta nelle nostre zone montane.
La bella politica, signor Presidente, se tornerà a baciare la nostra amata Italia, inizierà a riaffacciarsi dai piccoli Comuni.
Ringrazio per l’attenzione.
Sono a disposizione”.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here