Marco Maria Freddi presenta “Ero Straniero”: “E’ un piano di inclusione e integrazione contro la clandestinità”

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“Il ministro degli interni Marco Minniti ha presentato il tanto atteso piano nazionale di integrazione.

Il testo contiene sicuramente note positive poiché sottolinea che una politica di sola chiusura non può essere uno strumento efficace di governo del fenomeno immigrazione e quindi indica che si deve operare sul piano dell’integrazione e dell’inclusione.

Purtroppo, il piano presentato, non si fa carico dei 500 mila immigrati presenti sul territorio nazionale e che a causa della legge Bossi-Fini vivono come fantasmi, vivono da irregolari, non hanno la possibilità di regolarizzasi quindi inevitabilmente svolgono lavori in nero e sono spinti verso lo sfruttamento”.

Esordisce così, Marco Maria Freddi, Radicale, consigliere comunale di Effetto Parma, sulla legge Minniti. Poi continua.

“Questo è un grave problema, una grande mancanza del testo perché parliamo di almeno 500 mila persone che creano problemi di percezione negativa nei cittadini e di insicurezza.

Il testo individua una governance multilivello e spero, che come nel caso del Modello Parma, l’espressione espressione governance multilivello si traduca in una reale ed efficace distribuzione di responsabilità nel portare avanti gli impegni dei vari livelli, come appunto avviene a Parma tra Enti Gestori, Prefettura, Comune e territorio provinciale.

Speravo venisse recepita la nostra proposta di legge di iniziativa popolare “Ero Straniero” dove lo straniero si integra in percorsi di inclusione attraverso il lavoro, il rafforzamento e l’investimento di risorse finanziarie su due livelli, quello dei progetti SPRAR, l’accoglienza fatta dai Comuni dei piccoli numeri diffusi nel territorio, integrata con il territorio e l’investimento forte e significativo sui centri dell’impiego.

Questo è ciò che avviene in Germania con successo e che si esprime nella capacità di fare accoglienza e di farla in modo che sia funzionale e produttiva per tutto il tessuto economico del Paese.

L’integrazione non deve più essere percepita come un peso sociale da sostenere ma come un’opportunità che aiuti, come già avviene nel caso dei 6milioni di immigrati regolari in Italia, lo sviluppo economico del Paese che accoglie.

Sono i dati ricordati dalla BCE ma anche da INPS, ISTAT e Confindustria che dicono che esiste lo spazio economico per l’integrazione e che abbiamo bisogno di cittadini stranieri, di nuovi italiani, che svolgano determinati lavori.

L’integrazione, l’inclusione, deve essere organizzata ed il piano presentato rimane molto sul vago, è insufficiente, assolutamente insufficiente soprattutto se, al piano presentato associamo la politica che l’Italia sta portando avanti sul territorio libico.

Notizie giornalistiche, nazionali ed internazionali, parlano di una guerra in atto tra le fazioni presenti sul territorio, tra il governo riconosciuto dall’ONU di Fayez al-Sarraj ed il governo di Khalifa Belqasim Haftar e loro contro tutte le altre milizie, le tribù presenti in Libia (i sindaci di Marco Minniti…).

Il sostegno alle milizie è evidentemente un terreno molto scivoloso, un terreno nel quale l’Italia si troverà obbligato, prima o poi, a dover sostenere più parti in causa le quali, tutte, presenteranno un conto salato al nostro governo.

E mentre tutto ciò accade, la situazione dei diritti umani, delle garanzie per i diritti umani in Libia e la preannunciata possibilità per gli organi internazionali come l’UNHCR di visitare e controllare le condizioni dei profughi non fa passi in avanti, anzi, nei giorni scorsi è apparsa la notizia di partenze con relativo salvataggio dalle coste libiche di cittadini libici.

Quindi la Libia non solo territorio di passaggio da parte di profughi provenienti dall’aera del Sahel che attraversano la rotta del deserto per poi arrivare sulle coste della Libia, ma libici, cittadini libici che a causa dei continui scontri ormai quotidiani, scappano da una situazione diventata insostenibile.

Vivremo pertanto il paradosso di ricevere domande di protezione da parte di cittadini che fuggono dal Paese, da quei governi, con cui abbiamo fatto gli accordi per trattenere sul territorio gli immigrati che non vogliamo vedere ed accogliere.

Il dibattito politico italiano vive già un clima elettorale ed i segnali sono poco incoraggianti e per questo è ancora più importante dare un segnale politico raccogliendo e depositando le firme della PDL “Ero Straniero”, entro la fine di Ottobre”.

 

1 commento

  1. Si mandano a casa! Altrimenti scoppierà una guerra civile in Italia. E’ pieno di quartieri con tanti migranti che sono diventati un inferno e le persone sono esasperate ed hanno paura.
    Ricordo che arrivano principalmente maschi neri giovani. 500.000! oltre ai 100.000 irregolari dispersi! In italia abbiamo 6 milioni e mezzo di maschi giovani tra i 14 e 30 anni. Vuol dire che il 9% dei giovani non troverà una compagna. Inoltre chi arriva qui spesso non non lo fa per la guerra ma per vivere da europeo e sciallarsi. E molti sono propensi a crimini.Altri comuni si sono ribellati creando comitati. E’ tempo di dire basta a questa immigrazione che parla di integrazione, e belle parole solo per intascarsi i soldi. Italia agli Italiani.

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