“Situazioni folli in carcere”, S.PP. denuncia nuovo regolamento: +700% casi di violenza e carenza di organico

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La sigla S.PP., Sindacato del corpo di Polizia Penitenziaria, è in tour nazionale per sensibilizzare sulla situazione delle carceri italiane e degli agenti penitenziari.

Sovraffollamento e carenza organica degli agenti le principali criticità note ma il rappresentante S.PP., il segretario generale Aldo Di Giacomo, solleva altre questioni. “Negli ultimi 2 anni e mezzo – spiega Di Giacomo – hanno introdotto un nuovo regolamento nelle carceri“. Il nuovo sistema si chiama “Sorveglianza dinamica” e si fonda sulla sostanziale fiducia nei confronti dei carcerati. Le porte delle celle restano aperte tutto il giorno lasciando i detenuti in una sorta di autogestione sorvegliata. Questo però, stando ai dati forniti da S.PP. ha visto un incremento degli episodi di violenza. “Erano anni che non si sentiva parlare di omicidi  – continua Di Giacomo – Dall’introduzione del nuovo regolamento sono 2 i casi registrati a livello nazionale, detenuti che hanno ucciso altri detenuti. Aumentati del 700% invece gli eventi critici in generale: ad esempio liti tra detenuti, suicidi, evasioni ma soprattutto agenti picchiati”.

Allo stato attuale c’è una media nazionale, al giorno, di 20 agenti penitenziari aggrediti. “A Parma è stato aggredito un agente ora ricoverato all’ospedale con un braccio rotto e 15 giorni di prognosi. Adesso ha seriamente paura a tornare in servizio. Dei detenuti l’hanno colpito con una spranga di ferro che avevano nascosto in un frigorifero. Ieri invece a Capobasso hanno tentato di rubare le chiavi a un poliziotto spaccandogli la mano con un bastone. L’altro giorno a Padova un detenuto ha telefonato in diretta ad una trasmissione televisiva minacciando uno dei partecipanti. Questi esempi mostrano come il nuovo regolamento non funzioni perché si basa su nessuna valutazione sul comportamento dei detenuti, tutti vengono ritenuti idonei a questo trattamento a prescindere dal reato commesso o dalla loro pericolosità”.

Di Giacomo insieme ad alcuni colleghi hanno rivolto un appello anche al Ministro della Giustizia, Andrea Orlando. “La risposta del ministro mi ha però lasciato basito” commenta Di Giacomo. Nuove disposizioni hanno portato infatti all’aumento della paga oraria dei detenuti portandola a 8 euro secondo il principio “se il detenuto sta meglio stanno meglio anche gli agenti”. “Questo vuol dire che i detenuti possono arrivare a prendere sino a 1.100 euro in un mese. Ritengo sia una cosa folle e non rispettosa ne delle famiglie delle vittime ne dei poliziotti penitenziari”. Delicata infatti è anche la questione della retribuzione degli agenti che “ora sono anche costretti a dover pagare il posto letto quando vogliono fermarsi a dormire in Caserma e non si vedono aumentare lo stipendio e rinnovare il contratto nazionale da 8 anni- continua il rappresentante sindacale – oltre al fatto che i detenuti hanno l’obbligo giuridico di pagarsi la permanenza in carcere ma questo non viene mai rispettato”.

“Siamo di fronte a una catastrofe – conclude Di Giacomo – dobbiamo rivedere il sistema. Quello che succede nelle carceri è ormai ingestibile: detenuti “più forti” che costringono i detenuti “più deboli” a subire di tutto e di più. Una legge solo a favore dei cracerati senza nessuna tutela contrattuale e di sicurezza per i poliziotti è assolutamente assurda. Il limite è stato già oltrepassato, ora bisogna intervenire. Oggi ad esempio abbiamo il problema dell’Isis ma non abbiamo nessuna formazione per gli agenti che permetta di affrontare la situazione all’interno delle carceri” dove avvengono molti dei reclutamenti.

ALCUNI DATI- In Emilia Romagna dovrebbero esserci 2797 mentre ne sono presenti 3383 di cui il 53% è straniero. Gli agenti previsti sarebbero 2391 ma risultano essercene 1292. Nel carcere di Parma ci dovrebbero essere 468 detenuti mentre ce ne sono 596 di cui il 33% sono stranieri. Gli agenti dovrebbero essere 471 invece sono 319. 

La situazione di Parma rispecchia il panorama nazionale sia per il livello di sovraffollamento sia per gli episodi di violenza. Situazione che potrebbe pericolosamente peggiorare visto il progetto di ampliare la struttura di via Burla per ospitare ulteriori 200 detenuti a fronte dello stesso, o poco di più, numero di poliziotti penitenziari impiegati nella sorveglianza.

(arianna belloli)

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