Da Via Burla al Diagnosi e cura, piantonato a vista. Ennesimo trasferimento per Solomon Nyantakyi.
Il 21enne che l’11 luglio ha brutalmente uccido la madre, Patience, e la sorellina Maddy a colpi di coltello e mannaia nel loro appartamento di Via San Leonardo al civico 21 e’ stato giudicato non compatibile con la vita carceraria.
Così Solomon, ex promessa del Parma Calcio che, arrestato a Milano il giorno seguente la mattanza e rinchiuso, inizialmente, nel reparto psichiatrico di San Vittore, aveva detto di aver visto il Diavolo negli occhi di mamma e sorellina, volendo liberarle, ha subito l’ennesimo trasferimento.
Da San Vittore a Via Burla, il primo viaggio, per poter essere più vicino al padre, Fred. Qui però era controllato a vista, poi il trasferimento a Piacenza, al Rop, o “repartino”, il carcere psichiatrico con solo cinque celle e un’assistenza costante.
Poi, il ritorno a Parma, e l’allerta di Garante e medici: non e’ il suo posto. Ora Il Diagnosi e Cura, al Padiglione Braga, dentro il Maggiore.
In attesa di una sistemazione adatta, che con la chiusura degli ospedali psichiatrici e l’assenza di reparti detentivi nelle Rems (strutture riabilitative per chi ha problemi di mente, spesso utilizzate anche per ex detenuti psichiatrici) pare difficilissima da trovare.