Sfratto al Museo di Colorno? Interrogazione regionale del M5s

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Silvia Piccinini e Gianluca Sassi, consiglieri regionale del MoVimento 5 Stelle, hanno presentato una interrogazione sulla destinazione della sezione dedicata al cinematografo e all’arte tipografica.

Non disperdere il patrimonio unico che riguarda la sezione Cinema del museo di Colorno. È quanto chiedono in una interrogazione Silvia Piccinini e Gianluca Sassi, consiglieri regionale del MoVimento 5 Stelle, che hanno presentato una interrogazione sulla situazione del museo di Colorno, in particolare sulla destinazione della sezione dedicata al cinematografo e all’arte tipografica che rischiano di essere “sfrattate” dal Comune che è proprietario del museo.

“Questa richiesta sarebbe motivata dalla presunta incoerenza fra le caratteristiche di questi e il progetto espositivo del Museo dei paesaggi di terra e di fiume – spiegano Silvia Piccinini e Gianluca Sassi – A nostro avviso si tratta di una decisione insensata e che rischia di impoverire fortemente l’offerta che il museo era stato capace di creare nel tempo richiamando anche un buon numero di visitatori. Anche se sembra sia all’esame l’ipotesi di giungere all’esposizione in modo permanente dei beni che fanno parte della sezione stampa presso la biblioteca nazionale di Roma, così da garantire la possibilità di essere comunque visibili e fruibili dal pubblico e dagli studiosi, pur venendo sottratti al territorio di Colorno e, conseguentemente, regionale, non si hanno però indicazioni sulla sezione Cinema, che potrebbe invece restare nell’ambito della nostra regione, e in particolare a Colorno, individuando però una sede adeguata per la conservazione e condizioni di apertura al pubblico”. Ecco perché i due consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle chiedono alla Giunta di intervenire per sostenere, anche con il concorso del Ministero dei Beni culturali e degli Enti Locali, delle soluzioni dirette alla salvaguardia della collezione.

“Il rischio concreto che si corre è quello non solo di un generale impoverimento del museo di Colorno ma anche della dispersione di un preziosissimo repertorio storico che rappresenta un patrimonio da salvaguardare e non certo da sfrattare” concludono Silvia Piccinini e Gianluca Sassi.

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