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La fiaccolata della discordia – Pizzarotti: “No alle manifestazioni organizzate da Casa Pound”. La replica: “E’ una passeggiata apartitica, il sindaco appiccica etichette perchè teme il dissenso”

E’ prevista per mercoledì 13 settembre una fiaccolata in stazione, a partire dalle 21,00, dal significato emblematico: “Riprendiamoci la nostra città”.

La fiaccolata nasce da un’idea di casa Pound, che ne ha rinunciato alla paternità dopo l’adesione di numerosi comitati di cittadini e di persone estranee alla vita politica semplicemente stanche di questo angolo sempre più ghetto, precisandone la natura apartitica.

Il sindaco Federico Pizzarotti ha scelto egualmente di far sapere dal proprio profilo Facebook che la Parma antifascista non vede di buon grando alcuna manifestazione dei “neo-fascisti”.

I nostri taccuini hanno voluto raccogliere anche la replica di Pier Paolo Mora, coordinatore regionale Casa Pound Italia: “Pizzarotti appiccica un etichetta a chi lo contesta per spostare i problemi” – in sintesi, la risposta. Oltre la precisazione che la manifestazione è e resta apartitica.

LE PAROLE DEL SINDACO DI PARMA – “Nessuna manifestazione di Casapound, per quel che mi riguarda e per quel che riguarda la città, può essere vista positivamente a Parma e in Italia. Casapound è un’organizzazione palesemente e dichiaratamente fascista, parla alla pancia delle persone, soffia sul fuoco dell’esclusione, del razzismo, della rabbia.

Ci sono situazioni difficili nelle nostre città e in Europa da qualche anno a questa parte, nessuno lo sta negando. Ma il fascismo di Casapound non è la risposta, è parte di quel problema serio e profondo che si chiama populismo di destra. Mi auguro che il questore, a cui va la responsabilità di autorizzare le manifestazioni, valuti bene la tipologia della manifestazione.

Per noi di #Parma il fascismo è da contrastare, senza se e senza ma. Non è la risposta. La risposta è ancora più Stato.

Servono leggi più efficaci e serve che quelle attuali siano fatte rispettare. Due cose mancano all’Italia oggi: pene certe ed espulsioni per chi, con cittadinanza straniera, delinque.

Serve anche affrontare in modo realista e contemporaneo problemi come quelli della droga e della prostituzione, sottraendo preziose risorse alla malavita organizzata. Serve insomma che la politica torni ad occuparsi dei problemi concreti dei cittadini e non della propria sopravvivenza: proposte concrete, chiare, lontane da violenza e populismi.

Per fare questo serve impegno da parte di tutti, cittadini, istituzioni e imprese. Noi continueremo a fare la nostra parte. Con nuove telecamere, con la collaborazione degli agenti di Polizia Municipale per strutturare diversamente i servizi e i presidi, con la sempre più stretta collaborazione delle forze dell’ordine, ma soprattutto cercando collaborazioni ancora più concrete con cittadini ed associazioni. Non con marce e striscioni utili solo alla propaganda.

Ognuno faccia la propria parte, noi ci siamo”.

LE REPLICA DI PIER PAOLO MORA, CASA POUND –  “La manifestazione sarà apartitica. La politica c’è perché quando scendi in campo contro spaccio, degrado, criminalità e immigrazione fai una scelta nel campo politico.

Questo è chiaro. Com’è chiaro che come è stato ripetuto 200 volte la manifestazione è di tutti. Ma qua, mi sento di profetizzare, il problema è un altro: si sta cercando di usare un mezzo, quello della paternità politica, per fare in modo che la manifestazione non riesca.

Quindi il problema non è CasaPound, ma la quantità di persone che parteciperanno determinerà anche la quantità di persone esasperate a tal punto da scendere in piazza contro questa situazione. È questo che potrebbe creare non pochi problemi, ma ci tengo a precisare che è assolutamente vero che nell’organizzazione della fiaccolata ci sono tante anime differenti e non è organizzata solo da CasaPound.

Non è che stiamo nascondendo niente. È veramente così. Forse è quello che fa paura”.