Via Burla, due tentati suicidi in due giorni

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E’ allarme suicidi in Via Burla: dopo la morte di Samuele Turco, accusato di aver ucciso la notte di Natale “la Kelly” e Gabriela Altamirano, che si è tolto la vita il 25 luglio, e per la cui morte è stato aperto un fascicolo contro ignoti per omicidio colposo, tra mercoledì e giovedì 23-24 agosto si sono registrati due nuovi allarmi.

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Mercoledì pomeriggio un giovane ha cercato di togliersi la vita nella propria cella: soccorso in extremis dai secondini prima, dal 118 poi, è stato ricoverato al Maggiore in gravi condizioni.

Secondo allarme, giovedì mattina: un altro giovane è stato trovato a terra, privo di sensi. Anch’egli ricoverato al Maggiore, le sue condizioni non sarebbero gravi.

Ma si ripresenta l’allarme lanciato da Roberto Cavalieri, garante dei detenuti: “In Via Burla ci sono quattro carceri in uno, 41 Bis, AS1 (Altissima sicurezza), Media sicurezza (AS2) e ordinaria detenzione, più i malati, i disabili, gli anziani. Mancano almeno 100 secondini, servirebbe un presidio costante, una direzione designata e non suddivisa con altre carceri (Carlo Berdini, direttore del carcere, riveste lo stesso ruolo in quello di Sollicciano ndr), e con l’estate, tra ferie e permessi è sempre peggio. C’è caldo, solitudine, abbandono.

In Emilia Romagna su 3200 detenuti si registrano due suicidi a settimana, basta fare una proporzione, sarebbe come se a Parma, che ha poco più di 180mila abitanti se ne suicidassero 60 ogni sette giorni” (in realtà si registra una media di 2/3 suicidi a settimana tra i non detenuti ndr).

Numeri che rendono l’immagine di una vita carceraria dura, alla spasimo, che porta a scegliere di morire piuttosto che espiare. “Non dico che il suicidio di Turco fosse evitabile o meno, o che sia colpa di qualcuno” – chiude Cavalieri – “ma dico che urge una riforma, e servono misure, progetti alternativi. Sennò parleremo sempre più di tragedie”.

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