Editoriale- Marco Bosi, Facebook e i perché di un gossip di mezza estate

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Avevamo deciso di non intervenire sulla “questione profilo Facebook di Marco Bosi”, like, preferenze e affini.

Lo faccio solo perché mi e’ stato chiesto ripetutamente come mai il giornale non abbia riportato la notizia: nessuna paura, non siamo morte, non siamo in ferie e sappiamo ancora leggere.

Ma per questa redazione, tra l’altro tutta al femminile, e per la sottoscritta che si assume la responsabilità di qualsiasi contenuto compaia sulla nostra pagina, quella e’ semplicemente una “non notizia”.

Io per prima, iscritta a Facebook da quando e’ nato, con un profilo il più “aperto” possibile, non ho idea di quanti “like” posso aver espresso, per noia, perché invitata da un amico, per distrazione o per inerzia.

Ad esempio, risulto una patita di “Uomini e donne”. E quindi sono un pessimo giornalista? Ah mi piace anche “Hello Kitty Mania. Chi cazz e’ Hello Kitty?

Potrei continuare per ore. E se mi dessi alla politica non sarebbe nei miei pensieri oscurare il mio profilo, sicuramente pieno anche di foto senza trucco, o in cui sono meno presentabile del solito.

Molti che sono dediti alla cosa pubblica lo hanno iperprivatizzato, sapevatelo. Facendo un rapida ricerca sugli esponenti politici locali si nota subito, molti hanno messo la sezione like invisibile. Alcuni, forse, proprio ieri, dopo lo “scandalo Bosi”.

Passiamo a lui, Marco Bosi. Non sono mai stata tenera nei suoi confronti, come in quelli di altri, in modo indiscriminato, sempre per amor della (mia) verità, ovvero della notizia filtrata dal mio punto di vista.

Ma sinceramente non credo che i like sul suo profilo privato ne debbano definire la personalità. Non credo che un like a “Sesso droga e frutta di stagione” faccia di lui uno stupratore, o un pessimo politico.

Qualcuno si e’ mai sciupato per raccontare, indignato, o speso parole per mettere alla gogna sui social i “Bosi-predecessori”, politici fuori e dentro da nosocomi della provincia per l’abuso di droga, alcool e varie? O sui loro gusti sessuali?

Ditemi che Bosi è arrogante. Discutete il suo modo di fare politica. Ditemi che a Parma non c’è lavoro non ci sono idee e non c’è politica ne da maggioranza ne da opposizione, che siamo una città finita.

Ma ditelo chiaro. Perché sbattere in pagina i gusti (presunti) del vicesindaco anziché le sue mancanze politiche afferma questo, ma in gossippese. Un linguaggio che aborro.

(Il direttore Francesca Devincenzi)

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