Orso KJ2 in Trentino- Oipa, Lac e Orsi della Luna ricorrono al Tar contro l’ordinanza di cattura: “Basta uccisioni come Daniza”

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Come annunciato all’indomani della ordinanza che la Provincia Autonoma di Trento (PAT) ha emanato come reazione all’episodio avvenuto lo scorso luglio nella zona dei laghi di Lamar, domani l’OIPA depositerà il ricorso al Tar per chiedere l’annullamento di un’ordinanza che definisce illegittima. Al ricorso partecipano, oltre Oipa anche le associazioni LAC e Orsi della Luna.

A comunicarlo la referente di Oipa Parma, Moira Anna Balbi:

La linea d’azione della PAT mette a repentaglio il benessere e la sopravvivenza stessa degli orsi che popolano il Trentino a seguito dell’avvio del progetto Life Ursus, mostrando di non avere interesse nel capire le reali dinamiche degli episodi in cui sono avvenuti ferimenti di persone, tutti caratterizzati da condotte non in linea con le norme di prevenzione divulgate (seppur tardivamente e in modo non intensivo) dalla stessa PAT.

Nel caso specifico, infatti, l’episodio è avvenuto il 22 luglio e l’ordinanza, che prevede anche l’uccisione in caso di pericolo per gli operatori, è stata emanata il 24, senza il tempo tecnico per avviare un’istruttoria sullo svolgimento dei fatti. Il plantigrado protagonista dell’incontro-scontro con l’uomo è, secondo la PAT, KJ2, l’orsa di cui venne stabilita la cattura nel 2015 e che da due anni non entra in contatto con l’uomo. Non è stato ancora possibile stabilire se l’orsa fosse con i cuccioli e alcuni elementi emersi hanno permesso di appurare che è stata colpita con un bastone. Non è quindi un orso pericoloso in base alle definizioni stringenti date dal PACOBACE ma, nonostante tali nuove evidenze, l’ordinanza di cattura o uccisione non è stata minimamente modificata o ritirata, a dimostrazione del fatto che la politica è prioritaria rispetto al diritto alla vita degli orsi trentini.

“Con il ricorso miriamo ad ottenere una sospensione dell’ordinanza che interrompa la caccia all’orsa – sottolinea Massimo Comparotto, Presidente OIPA Italia Onlus – ma anche a dare un segnale forte alla Provincia che la induca a tornare sui suoi passi e iniziare a gestire Life Ursus così come avrebbe dovuto essere gestito fin dall’inizio, mettendo al primo posto tutte le politiche finalizzate ad una pacifica convivenza uomo-orso, non come un esperimento sfuggito di mano del quale disfarsi”.

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