Doppio Galano, compreso un eurogol, Calaiò non basta: la Coppa Italia del Parma finisce al San Nicola

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Ha illuso il Parma, al San Nicola. E forse per questo bruci così tanto: i ducali sono passati in vantaggio con Calaiò in avvio. Poi è uscito un Bari più in palla, meno sulle gambe, con qualche settimana di preparazione in più, empatico, tonico.

Non è bastata una certa maturità dei ducali, una presunta consapevole bellezza. Non è bastata l’ostinazione a cercare Baraye: servono più idee, più alternative-

Resta l’amarezza, dell’illusione e della delusione. Un eurogol di Galano, il secondo della gara, sigla una vittoria meritata per il Barai e rimette il Parma al suo posto: sarà una stagione dura, durissima.

LA PARTITA – Sono passati cinquanta giorni dalla lacrime di gioia di Firenze, dall’emozione che si toccava con un dito, dal Parma sotto i Portici del Grano tra l’emozione della città. Sono passati cinquanta giorni da un sogno chiamato promozione, ma l’emozione è uguale.

Tremano le dita, trema la voce, c’è voglia di calcio, c’è voglia di Parma, e la coppa Italia è il primo passo verso la stagione, per la quale mancano ancora venti giorni. D’Aversa sceglie di non rischiare, e conferma l’undici che ha conquistato la serie B ai play off: la sola novità è Siligardi in attacco.

Passa un nulla, e al primo soffio Baraye entra in area e viene atterrato dall’argentino Tello. Per Saia non ci sono dubbi: è calcio di rigore, che Calaiò, che si rivede dal dischetto dopo l’errore nel derby (e i penalty non più calciati) non sbaglia: palla da una parte, Micai dall’altra.

Il caldo opprime, ma il Parma pressa: il Bari si fa vede al quinto, Nene, vecchia conoscenza della serie A a Caglliari, per Salzano, esterno che lambisce il palo difeso da Frattali.

La prima parata di Frattali arriva al 15esimo: ci prova Galano, destinato al Foggia poi rimasto tra i galletti, da fuori, ma il diagonale è debole, Frattali c’è. La sensazione, seppur variabile, è che caldo e gambe appesantite dal ritiro, pesino sulla voglia di fare gioco, far girare palla, fare calcio spettacolo.

Le idee sono quelle che sono: Scaglia prova a lanciare Calaiò, ma è lungo. Siligardi prova ad andare via, ma lo fermano in tre. D’Aversa, stranamente in maglietta (a dispetto della passione per giacca e cravatta), vittima anche lui di un caldo africano, si dimena in panchina: ha voglia di vincere, come prima, più di prima.

Il Parma pare cresciuto rispetto ad una stagione fa: non butta via la palla, lotta e cerca di costruire su ogni respiro vagante, anche una punizione velleitaria di Baisha diventa per Scaglia un’idea offensiva.

Col passare dei minuti i padroni di casa prendono metri, e scoprono in Scaglia l’anello debole dela difesa ducale: proprio su quell’asse arriva il pareggio dei galletti. Al 35esimo lancio lungo di Basha per Galano, difesa schierata ma Scaglia in ritardo e Frattali fuori posizione, i padroni di casa pareggiano.

Uno a uno e tutto da rifare per il Parma, troppo contratto e arretrato. Il pareggio pare aver suonato la sveglia, e i ducali al 40esimo si rendono pericolosi, ma pasticcioni, e rilanciano l’azione offensiva dei padroni di casa.

C’è una punizione di Improta, che si schianta contro la barriera ducale.

Sono tre i minuti di recupero, e scorrono lenti lenti. Come l’estate, il mare, la stanchezza. Il sale della delusione, l’amarezza e la voglia di vincere. Finisce uno a uno un primo tempo asettico, che va in archivio con un risultato giusto, tra un Bari più pericoloso ma meno continuo, e un Parma cresciuto, maturo,  bello ma troppo poco cattivo.

RIPRESA – Nonostante il caldo e la parità, 22 invariati a inizio ripresa nonostante un gran movimento sulle panchie. Più Bari che Para, movimento con e senza palla dei padroni di casa, ducali confusi, che forse hanno speso troppo.

Al 53esimo, dopo un avvio con  possesso palla nettamente in favore dei padroni di casa, D’Aversa cambia: fuori Scozzarella, ammonito e nervoso, autore di un paio di falli da “arancione” dentro Corapi.

Al 61esimo, primo vero squillo ducale nella ripresa: Baraye ne fa fuori due, si accentra, ma perde l’equilibrio e non riesce a calciare a dovere.

Due minuti dopo, super rischio Frattali: Scaglia sbaglia il retropassaggio, lui esce a valanga al limite del calcio di rigore ma se la cava.

Al 77esimo ancora miracolo di Frattali, in uscita su Basha: il Parma rischia tanto, troppo, e D’Aversa butta in mischia Noccioini per Calaiò.

Il Bari continua a fare gioco, mentre il Parma, sulle gambe osserva, guarda, attende, quasi indenne. All’87enne ci prova Improta, che sbaglia mira di poco: al 90esimo è un eurogol di Galano che manda il Bari in cielo. Rovesciata strepitosa, e padroni di casa in vantaggio, che poi sfiorano il tris, un istante dopo, con Brienza. 

Il Parma è tutto in un una palla deliziosa di Siligardi, ma il Bari si salva in corner. Troppo poco, ed è finita. Galetti avanti, e con merito.

Tra Cremonese e Entella passano i lombardi, primi avversari dei ducali in casa, prossimi del Bari. Per il Parma, la Coppa Italia finisce, prima d’iniziare, al San Nicola.

TABELLINO:

Bari – Parma 2-1

Marcatori: 2′ rig. Calaio (P), 36′ e 90′ Galano (B)

Parma: Frattali, Iacoponi, Di Cesare, Lucarelli, Scaglia, Munari, Scozzarella (53′ Corapi) , Scavone (92′ Insiegne), Baraye, Calaiò (79′ Nocciolini), Sligardi. A disp:Nardi, Coly, Mazzocchi, Ramos, Frediani, Barillà, Di Gaudio, Gagliolo, Dezi. All: D’Aversa

Bari: Micai, Capradossi, Tonucci, Basso, Tello, Galano, Improta, Salzano, Morleo (79′ D’Elia), Nene, Busellato (74′ Brienza). A disp: De Lucia, A. Furlan,, Moras, Scalera, Di Noia, Greco, Martinho, F. Furlan, Montini, Raicevic. All: Grosso

Arbitro: Saia

Ammoniti: Scozzarella (P), Nenè (B)

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