Allarme zanzara: 83 province a rischio. Come difendersi

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Elaborata la mappa delle province che presentano il più alto tasso di infestazione da zanzara tigre. In una scala da 0 a 4, dove 4 rappresenta l’indice di infestazione più elevato, a fine luglio Vape Foundation attesta a 83 il numero delle province con indice 4.

Tra le province con indice 4 rientrano Roma, Milano, Mantova, Firenze, Frosinone, Genova, Napoli, Cagliari e molte altre (mappa). E la ripresa delle piogge dopo la siccità estiva potrebbe peggiorare ulteriormente la situazione, aiutando le uova larvali a schiudersi.

Non si tratta solo di evitare il prurito fastidioso: quella di difendersi dalle zanzare è diventata una pratica necessaria per tutelare la salute pubblica bloccando la diffusione di virus anche molto pericolosi.

L’Emilia Romagna, regione virtuosa nella lotta alle zanzare fin dal 2007 (anno dell’epidemia di Chikunguya), ha messo in campo una serie di azioni per sensibilizzare i cittadini e vigilare sulla situazione.

Con un’apposita campagna sui social network e sui media, la Regione ha suggerito alcuni stratagemmi che possono arginare la proliferazione delle larve delle zanzare.

Tenere pulito il giardino e gettare gli sfalci è una delle regole fondamentali, insieme a quella di evitare i ristagni d’acqua nei sottovasi, nelle grondaie e nelle piscine per bambini.

Inoltre, la Regione consiglia di usare prodotti larvicidi e di utilizzare spray repellenti che tengono lontane le zanzare e i pappataci dalla nostra pelle. Vestirsi con colori chiari, indossare pantaloni lunghi ed evitare i profumi sono altre tre buone norme da seguire.

In casa, le zanzariere, l’aria condizionata e gli elettroemanatori aiutano a cacciare i fastidiosi insetti, mentre per chi viaggia è bene informarsi sul pericolo rappresentato dalla presenza di specie particolarmente aggressive che potrebbero inoculare il virus nel turista di rientro in Italia.

L’Emilia Romagna ha attivato anche un sistema di vigilanza con delle unità operative che tracciano le mappe delle zone più pericolose, monitorano i dati e cercano di intercettare i casi sospetti di infezione da virus Chikunguya, Dengue, Zika e West Nile.

La lotta alle zanzare tra rimedi tradizionali e Hi tech

Per contrastare le zanzare, valgono ancora tutti i rimedi che ci hanno tramandato le nostre nonne: basilico e lavanda in giardino o in terrazza, candele alla citronella, decotto di menta e basilico da spalmare sulla pelle, piatti in cucina a base di lievito di birra o aglio per alterare l’odore del sudore e allontanare gli insetti.

Per alleviare il fastidio, invece, le nonne consigliano di usare succo di limone, aloe o bicarbonato.

Ma i rimedi casalinghi a volte non sono sufficienti ed è necessario ricorrere a sistemi più sofisticati.

Gli elettroemanatori con piastrine o liquidi repellenti sono la soluzione più economica, ma non dimentichiamo l’invenzione delle trappole antizanzare. Sono apparecchi in grado di attirare gli insetti grazie all’emanazione di anidride carbonica in concentrazioni simili a quelle del corpo umano. Una volta attirate, le zanzare vengono catturate e uccise. La loro concentrazione diminuisce da subito, ma ricordiamo che con l’utilizzo costante e l’accensione con il giusto anticipo è possibile addirittura sterminare l’intera colonia infestante in poche settimane (informazioni tecniche), risolvendo il problema per tutta la stagione in corso.

Dagli Stati Uniti arriva invece una soluzione drastica al problema: la società Verily Life Science, controllata da Alphabet (Google), ha liberato a Fresno (California) 20 milioni di zanzare maschio infettate con Wolbachia, un batterio innocuo per l’uomo che rende le femmine sterili. Sono le femmine a pungere l’essere umano, perciò gli esemplari rilasciati non saranno fastidiosi, ma incontrando le compagne per riprodursi le renderanno incapaci di deporre uova, portando le colonie a ridursi significativamente in poco tempo.

Il progetto punta a contrastare la diffusione del virus Zika, che è arrivato in questa zona nel 2013. L’idea si presta ad essere applicata in altri contesti, perciò non è detto che non si possa leggere presto di iniziative simili in altre zone del mondo o, perché no, in Italia.

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