Lesignano: il sindaco promette le dimissioni se si farà il CAS per 30 immigrati nell’ex caseificio di Mulazzano

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Il sindaco di Lesignano de Bagni, Giorgio Cavatorta, si dice pronto a dimettersi se nel paese arriverà un centro di accoglienza straordinario (Cas) per 30 persone. Nel paese, di 5 mila abitanti, sono già ospitati 6 richiedenti asilo anche in strutture private.

Ora, con l’aumento dell’indice di accoglienza per ogni paese, che passa da 3,5 a 4,1 migranti per mille abitanti, imposto dal Prefetto per far fronte all’arrivo di 100 nuove persone sbarcate in Italia e destinate al territorio del parmense, si prospetta la realizzazione di un centro nell’ex Caseificio a Mulazzano.

Lo stabile è lasciato all’abbandono da anni, in una zona pressoché isolata e non coperta dai mezzi pubblici: queste sono le considerazioni mosse dai residenti e condivise dal primo cittadino.

Cavatorta però dice basta allo “scavalcamento” dell’amministrazione locale ed ha inviato un a lettera al ministro dell’Interno, Marco Minniti in cui ripercorre la vicenda ne contesta i metodi del sistema adottato. Se non riceverà risposta si dice pronto a rilasciare le dimissioni al primo Consiglio Comunale.

La vicenda inizia nel novembre 2016, quando il proprietario del caseificio e un albergatore di Salsomaggiore Terme presentano il progetto d’apertura di un centro d’accoglienza straordinaria per circa 30 di persone.
In occasione di un incontro in prefettura, il Comune ha espresso la sua volontà nel voler procedere con un modello d’accoglienza diffusa. Viene concordata l’apertura di posti per minori stranieri non accompagnati. L’Amministrazione lancia il progetto Hyperion, curato da Ciac onlus, per cinque ragazzi e un posto d’emergenza. Nella comunicazione trasmessa al prefetto il 17 febbraio viene inoltre esplicita la “disponibilità all’ampliamento dei posti Sprar”. Gli impegni tuttavia non fermano la macchina legata al progetto del Cas, proposto secondo quelle modalità già contestate dal Comune. L’autorizzazione è stata motivata dal fatto che, al momento della pubblicazione del bando della prefettura, il Comune di Lesignano de Bagni non aveva completato la quota d’accoglienza  e che quindi non rientrava nella clausola di garanzia prevista dalla circolare in oggetto (un documento del 20 marzo 2017 che contiene le norme per la variazione dei posti di accoglienza per i progetti attivi ed esistenti). Il sindaco contesta l’atto perché ricorda come il Comune faccia già parte del progetto Sprar.

In un nuovo incontro in prefettura, il vicesindaco Luigi Gandolfi ribadisce la volontà d’ospitare i rifugiati, secondo le linee guida dell’Amministrazione e chiede al proprietario della struttura privata di realizzare un programma coerente. “Segnaliamo con rammarico – scrive il primo cittadino al ministro Minniti – che nessun progetto è mai pervenuto in tal senso”. Successivamente quindi la prefettura sospende l’assegnazione a Mulazzano perché la struttura è abbandonata e mancano le verifiche igienico sanitari. Il proprietario tuttavia ha continuato il restauro senza informare l’amministrazione.

Lo scorso 10 luglio, in un ennesimo incontro con il Prefetto Forlani, il sindaco offre piena disponibilità a effettuare un progetto di accoglienza, anche con tempistica straordinaria e urgente, garantendo la continuità gestionale tra Cas e Sprar e per un numero di otto posti, numero che andrebbe a completare la quota comunale di accoglienza pari al 4.1 per mille abitanti, come richiesto dalla circolare prefettizia.

Il 19 luglio tuttavia il vice prefetto vicario informa l’ente che il centro d’accoglienza dovrà aprire, in base al contatto stipulato dalla prefettura. Ora il sindaco Cavatorta si rivolge al Governo impugnando gli accordi e i patti stipulati in sede Anci.

(arianna belloli)

1 commento

  1. I Parlamentari PD: “Decisione da rivedere”
    “La decisione di aprire un Centro di centro di accoglienza straordinario a Mulazzano Monte dev’essere immediatamente rivista: siamo in contatto con il Gabinetto del Ministro dell’Interno Minniti perché rapidamente arrivi una risposta positiva alle giuste proteste del Sindaco Giorgio Cavatorta”.

    Lo hanno dichiarato i parlamentari Giuseppe Romanini, Patrizia Maestri e Giorgio Pagliari a proposito delle minacciate dimissioni del Sindaco di Lesignano de’ Bagni.

    “La posizione del Sindaco Giorgio Cavatorta è ineccepibile ed ha il nostro convinto sostegno. La comunità di Lesignano, guidata dalla sua amministrazione, ha dimostrato di essere accogliente ed inclusiva ospitando già da tempo, nell’ambito del progetto ministeriale Sprar, 11 migranti tra i quali 5 minori e assicurando la disponibilità di ulteriori 8 posti, fino al completamento della quota stabilita in ragione della dimensione del Comune. La prospettata apertura di un Cas per ulteriori 25 migranti è quindi fuori da ogni logica prospettiva di accoglienza e reale integrazione, non può pertanto che essere respinta con fermezza”.

    “Comprendiamo le ragioni di emergenza che muovono gli uffici della Prefettura e per questo invitiamo tutti i Sindaci e tutte le comunità locali a farsi parte attiva nella gestione dell’accoglienza lasciando da parte rivendicazioni ideologiche e di parte” – hanno concluso – “Tuttavia modalità di intervento come quelle prospettate per il comune di Lesignano de’ Bagni minano le ragioni dell’accoglienza diffusa, portano al radicalizzarsi delle posizioni e fanno venire meno quel patto con lo Stato che i Sindaci hanno sottoscritto al momento dell’adesione ai progetti Sprar il cui obiettivo è quello di assicurare una gestione ordinata e concordata dell’ospitalità dei migranti”.

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