Fotonotizia-Ex Salvarani, è cimitero di preservativi in attesa dei lavori

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Mentre i lavori sono ancora fermi al cantiere Urban Center District, c’è chi del luogo ne fa invece “buon” uso.

Di fatto se ne parla dal 2006, concretamente con atti amministrativi dal 2010, ma a distanza di 7 anni i lavori per costruire uno dei più grossi centri commerciali d’Italia sono ancora fermi. Si è attuata la bonifica del terreno ma manca ancora l’approvazione per l’inizio delle costruzioni che darà il via alla Pizzarotti Gruppo dopo un investimento di oltre 250 milioni.

Nel frattempo il cantiere silenzioso ospita nella notte fugaci incontri sessuali. Lo dimostrano gli innumerevoli preservativi abbandonati tra i cespugli e lo sterrato. Ma non si trova solo “passione”, c’è anche chi, approfittando della mancanza di occhi indiscreti, ne fa una piccola discarica abusiva.

Il mall sorgerà al posto delle “Cucine Salvarani” e che non consumerà suolo. L’area è già edificabile e mostra i resti di un’antica impresa parmigiana: 150mila metri quadri da costruire su un’area di 300mila mq che offrirà più di 110 negozi in galleria e altri store con accesso dall’esterno, più un supermercato da 4.500 mq; ma anche aree verdi e più di 20 punti ristoro, un cinema multisala che andrà a far concorrenza allo Space del Campus. Il tutto a due passi dalle Fiere di Parma e dall’uscita del casello della A1. Ci si prospetta un bacino di utenza di 1,6 milioni di persone e la previsione di 7 milioni di visitatori l’anno.

Notizia, questa dei lavori, che ha fatto non poco inferocire alcuni parmigiani l’anno scorso, quando l’amministrazione di Federico Pizzarotti ha dovuto accogliere le domande di costruzione della Sviluppi Immobiliari Parmensi (Sip) che richiedeva modifiche tecniche all’atto approvato nel 2012 dalla Giunta Vignali. Un atto, insomma, dovuto e che se non fosse stato rispettato avrebbe fatto scattare pesanti sanzioni e risarcimenti danni. Ma questo non ha fermato le polemiche, soprattutto nella frazione di Baganzola: uno scandalo edilizio, una costruzione che potrebbe mettere a repentaglio il già fragile tessuto commerciale del centro, oltre ad essere l’ennesimo grosso “mostro” capitalista. Sempre l’anno scorso si parlava di apertura entro l’ottobre del 2018, tra poco più di un anno.

Ora, come detto, i lavori sono fermi. Si attende l’ultimo atto della Conferenza dei Servizi che darà il via a colate di cemento e innalzamento di enormi muri per fare quello che dovrebbe essere uno dei centri commerciali più grossi del Paese ma di cui Parma non sentiva, forse, molto l’esigenza.

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