Carcere di Parma: Sappe proclama stato di agitazione

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Il Sappe, in rappresentanza di oltre duecento unità di Polizia Penitenziaria degli isitituti penitenziari di Parma, ha proclamato lo stato di agitazione del personale, in ragione delle crescenti difficoltà nello svolgimento del servizio.

Con il ritrovato sovraffollamento detentivo di 600 detenuti su una capienza di non oltre 480 e con una presenza effettiva di poliziotti penitenziari di 304 unità e con una carenza di organico di 100, le condizioni di lavoro del reparto di Polizia Penitenziaria stanno diventando veramente insostenibili. La differenza sostanziale dei dati riportati si concretizza nell’aumento dello stress psicofisico del personale, nella deroga dei diritti sanciti negli accordi sindacali pattizi, in riposi e congedi ordinari non fruiti, in molte ore lavoro straordinario e
indennità’ di missione eseguito e molte volte non retribuito,in accorpamenti di più posti di servizio, in uno stato permanente di malessere e in un abbassamento costante e rischioso dei livelli minimi di sicurezza. Non da ultimo
la predisposizione della cosi detta vigilanza dinamica dei reparti detentivi che, ha portato alla totale apertura delle camere di pernottamento a discapito del personale di Polizia che ancora presta servizio senza nessun tipo di protezione fisica, negli stessi ambienti dove sostano anche 50 detenuti a spasso per i corridoi della sezione e dove eventuali aggressioni saranno totalmente addebitabili all’attuale dirigenza penitenziaria.

Inoltre il turismo sanitario con le continue visite urgenti e programmate da effettuare per la popolazione detentiva, molta della quale in precarie condizioni fisiche, sta portando ulteriori problematiche al personale del reparto scorte e piantonamenti anch’esso interessato da una carenza di personale. Le problematiche esposte, unite ad una gestione fallimentare degli istituti penitenziari di Parma, da parte del Direttore reggente ha portato la scrivente compagine sindacale a presentare presso il giudice del lavoro una denuncia per condotta antisindacale per il rispetto dei diritti del personale rappresentato.

Il carcere di Parma sta incominciando lentamente a scoppiare per il crescente sovraffollamento che
con l’avvicinarsi dell’estate aggraverà ulteriormente la situazione. Gli unici a pagare lo scotto di questo dramma sono le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria, che è l’unica rappresentante dello Stato che sta fronteggiando concretamente questa emergenza anche mettendo a repentaglio l’incolumità fisica dei suoi Baschi Azzurri, come certificano le decine di gravi e inaccettabili aggressioni avvenute fino ad oggi a nostri Agenti. Si richiede pertanto un’integrazione dell’organico di almeno 50 unità, per fronteggiare adeguatamente le molteplici esigenze e incombenze che gli appartenenti al Corpo pur devono assolvere, il potenziamento dell’Area Educativa e Sanitaria e il sostegno di tutte le istituzioni a vario titolo, da quella regionale passando per quella provinciale e locale, con una popolazione detenuta che comunque continuerà’ a crescere, anche con l’apertura a breve del nuovo reparto detentivo attualmente in costruzione di almeno 200 posti.

L’inizio delle procedure burocratiche per l’ampliamento del reparto detentivo ospedaliero. Inoltre si richiede una definitiva assegnazione in pianta stabile di un direttore penitenziario a cui fare riferimento per avviare un percorso condiviso per migliorare le condizioni di lavoro e di benessere del personale tutto. Per l’assenza di provvedimenti concreti a tutela dei poliziotti penitenziari che lavorano ogni giorno in precarie condizioni di sicurezza e in istituto di pena sovraffollato oltre ogni misura, il S.A.P.Pe., ha indetto lo stato di agitazione del personale di Polizia Penitenziaria che in mancanza di riscontri da parte delle autorità preposte, sarà seguito da ulteriori forme di protesta che verranno via via comunicate.

Il Vice Segretario Regionale
Maiorisi Errico

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