Faggiano: “Vi racconto i miei primi sei mesi di Parma”

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Lucarelli, i cinesi, la promozione, io futuro. Ecco il Daniele Faggiano pensiero.

“Sono venuto a Parma, a dicembre, rendere la squadra più coesa, il mio obiettivo era portare il Parma in B. Se sono poco simpatico a qualcuno non importa. Mi arrabbio, ma non porto rancore.

Sono diretto e schietto. Penso che questo rapporto ci abbia dato una mano. Abbiamo cercato di rincorrere dal primo minuto, sino alla fine. Abbiamo perso con squadre sulla carta molto abbordabili, facendo grandi partite con squadre forti. Quando abbiamo perso, però, non ci siamo persi. Questa è stata la nostra forza.

Tutti qui vogliamo il bene del Parma. La sconfitta con l’Ancona ci ha fatto malissimo, soprattutto a livello umano, ma ci siamo ripresi. Nella nostra rincorsa, mentalmente abbiamo un po’ staccato la spina. Stiamo lavorando insieme alla società da tempo e abbiamo già fatto qualche acquisto.

In Serie B dovremo consolidarci. In Serie B non parleremo mai di Serie A. Non perché non ci crediamo, attenzione. Dobbiamo consolidarci e fare sempre meglio. Non dobbiamo fare per forza proclami. Sono abituato a partire con i fari spenti.

Ambisco sempre a fare meglio, ma non dobbiamo dimenticare da dove siamo partiti. Mi sento di far parte di questa società da sempre, perché si è instaurato un rapporto vero, di fiducia e stima. Festeggiamo, siamo contenti.

Sono orgoglioso di aver dato una mano a una società come il Parma. Non vi nascondo che ancora non ho realizzato. Non mi sono lasciato andare a questa vittoria. Venivo da un anno travagliato. Mi sono messo in discussione in una piazza importante. Voglio ringraziare tutti, perché ci avete sopportato. Questa conferenza l’ho voluta convocare più che altro per esprimere i miei ringraziamenti, perché ci tengo. Abbiamo sofferto tutti insieme e questa è stata la forza del gruppo.

Ci siamo sempre detti tutto, sapendo che l’obiettivo era questo. Grazie ancora a tutti e forza Parma. Cercherò di fare sempre meglio, ma senza assillo, perché la pressione pesa e pesa la maglia del Parma. Dobbiamo fare un mercato oculato, anche in quest’ottica. Vedere tutti quei tifosi fa sempre piacere, ma allo stesso tempo ti dà responsabilità. Grazie a tutti davvero.

I nuovi soci cinesi? Sinceramente non li conosco. Per consolidare ancora di più la società, secondo me il loro ingresso è positivo. Quando sono venuto qui ho parlato con una proprietà composta da imprenditori davvero importanti, che mi hanno dato grandi garanzie a livello di ambizione.

I giocatori, i nomi, vanno e vengono. Sono relativi. I complimenti li preferisco alla fine. I diritti televisivi della Serie B si devono quantificare, dipendono da tante varianti.

Per Lucarelli, posso dire che ha dato una mano importante nello spogliatoio e sul campo. E’ legatissimo al Parma e Parma legatissima a lui.

Giustamente. Vedo che il suo video nello spogliatoio prima della finale è diventato virale. Da una parte non mi fa piacere che sia uscito fuori, perchè lo spogliatoio deve essere protetto, però, d’altro canto dimostra che lui è il leader carismatico vero di questa squadra. Se continuerà vedremo. Lo vedremo con lui.

Se continuerà, sarà non perché dobbiamo fare un favore a qualcuno, ma perchè si è comportato da uomo e va trattato come tale. Per noi non sarà mai un peso, ma è un surplus che ci teniamo stretto. Deciderà lui, saremo felici in qualunque caso. A noi serve in qualsiasi ruolo.

Il mercato? Mi sono visto cinque minuti con il mister. Parlerò con lui. Io e lui abbiamo sempre un cuore, pensiamo con la testa e con il cuore. A volte bisogna prendere decisioni che pesano. Stiamo valutando tutto. Sicuramente per qualcuno sbaglierò a prescindere.

Siamo una squadra neopromossa. Non vuol dire che non abbiamo ambizioni, ma dobbiamo volare basso. Sono orgoglioso di essere al Parma, ma non possiamo dire che stravinceremo il campionato. Lo abbiamo visto quest’anno. Non ripetiamo i nostri errori.

Il programma del Parma è un programma a fari spenti. Dobbiamo essere compatti e con una società forte. L’altro giorno sono stato espulso perché non ero lucidissimo, però vedere questi tifosi cantare ed esultare in quel modo quando sono salito in Tribuna di fianco alla Curva è stato bellissimo, e come ho detto prima ancora non ho metabolizza. Galuppini? Sì, lo abbiamo quasi preso. Viene da categorie inferiori, come altri ragazzi che arriveranno, ma è gente che ha fame.

L’attuale rosa è da Serie B. Abbiamo un po’ mollato dopo il 2-2 a Venezia, che non ci ha permesso di svoltare, ma ormai questo è il passato. Trapani e Parma sono realtà molto diverse, anche a livello di storia. Qui c’è anche una stabilità diversa, lì ci sono altri tipi di difficoltà.

Vincere è bello sempre, se ci sono difficoltà ho stimoli in più. Non voglio creare entusiasmi sopra le aspettative. Il Parma è il Parma, lo sappiamo. Non dimentichiamoci che la vecchia società è fallita, per cui consolidiamoci, facciamo un passo per volta, lavoriamo e ci toglieremo delle soddisfazioni.

Chi ci incontra, gioca sempre alla morte, perché vincere con il Parma è un risultato prestigioso. I giocatori che stiamo, per ora acquistando da categorie inferiore, li ho visti insieme agli osservatori del mio staff. Posseggono qualità. E’ chiaro, poi, che dipende anche da loro. La nostra è una maglia che pesa. Lescano è un classe 1996 di belle promesse, ha anche esordito in Serie A, e dopo si è un po’ perso tra Monopoli e Melfi. Mi ha colpito che ha deciso di rimettersi in discussione a Barcellona Pozzo di Gotto. Galuppini è un giocatore che ha i colpi, ma anche lui deve capire che è stato preso da una società importante. Frediani viene dal settore giovanile della Roma da quella annata 1994-1996 giallorossa di belle promesse. A Frediani ho parlato. E’ un ragazzo a modo, è stato anche un leader nell’Ancona.

A breve ufficializzeremo altri colpi. Il mercato a gennaio, ribadisco, non era facile perché era un discorso di uomini da inserire nello spogliatoio. Penso che abbiamo creato un bel gruppo. Lo si è visto dalle piccole cose. Nell’ultima partita abbiamo avuto assenze pesanti, ma chi le ha sostituite ha fatto bene. Gli altri hanno detto che abbiamo speso di più, ma è per giustificare le loro sconfitte. Ci hanno gufato alla grande, ma alla fine gli è tornato indietro. Bisogna imparare a guardarsi solo in casa propria, come sono abituato e siamo abituati noi. Abbiamo idee e le portiamo avanti, senza fare le cose di fretta. Per il ritiro daremo le date a breve. La squadra avrà circa un mese di vacanza. Siamo un po’ svantaggiati perché abbiamo finito tardi, ma i ragazzi hanno bisogno di riposo. Baraye, per esempio, ieri era sfinito, dalle gare che ha fatto. In diversi momenti ho temuto di non farcela, ma ho sempre cercato di trasmettere positività alla squadra. Ho cercato di portare una mentalità professionale.

Qui ho portato Cracolici dal Palermo come team manager, oltre a un nutrizionista. La squadra ne ha giovato. Non sono ancora riuscito a dormire del tutto in questi giorni. Per quanto fossi un automa, mi sono venuti a trovare genitori e amici. A Firenze, dopo la finale vinta, ho preso la macchina e sono tornato a Parma da solo. L’ho fatto senza pensarci, senza avvisare i miei collaboratori, tanto era lo stress accumulato. Una Serie B di alto livello? Ci sono Palermo, Bari ed Empoli, c’è il Pescara di Zeman… Dobbiamo lottare fino alla fine. Io voglio consolidarmi, voglio fare bene, poi la fame vien mangiando”.

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