San Leonardo: “Prefetto, sindaco, ridate vivibilità a questo quartiere”

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foto prima uscita di San Leonardo che cammina a giugno

Insicurezza, illegalità, esasperazione. I cittadini del San Leonardo scrivono di nuovo al prefetto Giuseppe Forlani, al sindaco Federico Pizzarotti e ai vertici provinciali delle forze dell’ordine.

I consiglieri volontari parlano di sfiducia nelle autorità preposte alla sicurezza da parte degli abitanti del quartiere.

“Dopo anni d’impegno e di collaborazione con le istituzioni e di iniziative intraprese direttamente dai cittadini riteniamo che lo sforzo fatto non abbia portato ai benefici auspicati nel Quartiere la presenza massiccia e costante degli spacciatori ha consentito a questi ultimi di prendere il controllo e il possesso del territorio, nell’ultimo periodo è aumentata anche la loro arroganza verso gli abitanti del Quartiere e la gente ha paura.

Riteniamo che si stia sottovalutando la situazione, bisogna affrontare il problema come un’emergenza e le emergenze si affrontano diversamente e si risolvono definitivamente.

La comparazione di statistiche e percentuali sulla criminalità con altre zone comunali e con diverse città non ci interessano e a nostro avviso non corrispondono alla realtà, in quanto la mancanza dei risultati ha portato la gente a non denunciare. Gli unici possibili parametri sono la vivibilità e la sicurezza del nostro quartiere, che sono notevolmente peggiorate in rapporto agli anni passati.

Siamo perciò a richiedere alle autorità preposte di mettere in campo una strategia urgente ed efficace che possa restituire la vivibilità nel quartiere San Leonardo”.

1 commento

  1. Luigi Alfieri

    «Capiamo e siamo vicini ai cittadini del San Leonardo che sono arrivati a scrivere alle istituzioni: “l’illegalità diffusa ha portato i cittadini all’esasperazione e alla sfiducia nelle autorità preposte alla sicurezza”. Come dargli torto? Siamo arrivati al punto che ormai non denunciano nemmeno più perché non hanno risposte e non vedono risultati». Questo il commento a caldo di Luigi Alfieri, candidato sindaco della lista civica Alfieri per Parma alla lettera dei Ccv (Consiglio cittadini volontari) del San Leonardo.

    «Abbiamo cercato di far emergere il problema da almeno un anno e mezzo, ed eravamo ben lontani dalla campagna elettorale, abbiamo cercato di puntare i riflettori su quanto stava accadendo al San Leonardo e in altri quartieri nella stessa situazione con camminate, convegni, segnalazioni, ma e istituzioni si sono girate dall’altra parte. Così facendo si è arrivati a perdere il controllo del territorio che oggi è in mano agli spacciatori.

    Oggi un sindaco ha più poteri dopo il decreto Minniti, ci sono tante cose che si possono fare. La parte sulla sicurezza nel nostro programma conta 11 punti: controlli costanti e continui, presenza delle forze dell’ordine (tutte), maggiore illuminazione, ma continuo a pensare che la cosa principale su cui cominciare da subito a lavorare sono gli interventi che portano beneficio a lungo termine: quelli fondamentali per riportare la vita nel quartiere.

    Non è togliendo le panchine che si risolve il problema, ma semmai mettendone di più. Servono eventi culturali, luoghi di aggregazione, impianti per lo sport e per la musica. Sono fermamente convinto che il degrado, sia quello ambientale che quello sociale, favoriscano l’illegalità diffusa. Il decoro, la cultura, la bellezza generano sicurezza.

    Se sarò sindaco – conclude Alfieri – faro di tutto per consentire ai cittadini del San Leonardo, dell’Oltretorrente e del Pablo di poter tornare a vivere in sicurezza e tranquillità».

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