E’ successo intorno alle 13:30 del 6 giugno, in una palazzina di via Trieste, al civico 90, quartiere San Leonardo.
Un bambino di due anni, compiuti lo scorso febbraio è morto a causa di una fortissima scossa elettrica.Denis Cornea, forse per una distrazione, è sfuggito al controllo della mamma. Stava giocando con un frustino da cucina quando l’ha infilato nella presa elettrica ricevendo una forte scossa che lo ha folgorato.
Grida disperate della madre hanno scosso subito i vicini e, intervenuto 118 e Carabinieri il piccolo è stato trasportato in Ospedale dove tuttavia non c’è stato nulla da fare: i tentativi di rianimarlo sono cessati poco dopo le 17.
La famiglia, di origine moldava, è residente da anni in quell’edificio con la sorellina di Denis, 8 anni, che ancora non sa nulla di quanto accaduto.
Il giorno successivo la tragedia, in attesa degli esiti autoptici, il pm Ausiello ha aperto un fascicolo per omicidio colposo: al momento, nessun iscritto al registro degli indagati. Nel mirino, gli impianti elettrici della casa tutta, il civico 90 di Via Trieste, e dell’alloggio nello specifico.
Perchè non è scattato il salvavita? Tragica fatalità? O l’impianto elettrico non è a norma? Manca qualche certificazione? Questo appureranno verifiche e indagini, già partite il giorno dell’incidente con un primo sopralluogo nella palazzina, costruita una trentina d’anni fa pare in buone condizioni.
Ora toccherà ai periti capire quanto lo sia l’impianto. E il ruolo dei genitori? La mamma era in casa, nessun abbandono di minore: anche loro, in caso di responsabilità, risulteranno parte offesa.
