Traghettava jihadisti e tabacchi di contrabbando, ricercato tunisino residente a Parma

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All’alba di martedì i Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Palermo, con la collaborazione dei colleghi della compagnia della Guardia di Finanza di Marsala, hanno eseguito in tutta Italia, al termine di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, 15 provvedimenti di fermo di indiziato di delitto nei confronti di altrettanti soggetti di nazionalità tunisina ed italiana, appartenenti ad un’associazione per delinquere transnazionale dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e al contrabbando di tabacchi lavorati esteri.

Sequestrate anche 10 autovetture e due imbarcazioni utilizzate dal sodalizio per i traffici illeciti. I fermi sono da inquadrarsi nell’operazione “Scorpion Fish” eseguita, tra il gennaio 2017 e la data odierna, dal Gip di Palermo in sinergia con la Compagnia di Marsala.

La banda, capeggiata da pregiudicati tunisini e con elementi italiani in posizione subordinata, è risultato particolarmente attivo nell’effettuare una serie di lucrosi traffici illeciti tra la Tunisia e le coste del trapanese. Grazie all’utilizzo di veloci gommoni d’altura condotti da esperti “scafisti”, capaci di percorrere il tragitto anche in meno di 4 ore, sono state trasportate in Italia persone in grado di pagare il rilevante costo, intorno ai 3 mila euro, della traversata e introdotte in Italia sigarette di contrabbando vendute nei mercati rionali siciliani. 

In prossimità delle spiagge e delle calette di approdo è stato fornito ai clandestini un vero e proprio servizio “shuttle” fino alle basi logistiche dell’organizzazione, dalle quali gli immigrati – una volta rifocillati e forniti di vestiario – hanno potuto liberamente raggiungere le destinazioni desiderate.

Tra di loro, Helmi Bouzid, residente a Parma, in Via Emilia Est 77 ma risultato irreperibile. Di lui si conosce poco o nulla in città, residenza “formale” di un trafficante di uomini e sigarette, accusato di associazione a delinquere finalizzata all’immigrazione clandestina, oltre che di contrabbando di tabacchi agli ordini del capo dell’organizzazione, Jabranne Ben Cheick.

Sotto accusa, e finiti agli arresti oltre a Bouzid, sul quale pende un mandato di cattura: Akremi Toumi, Angelo Allegra, Salvatore Allegra, Anis Beltaief, Nabil Ben Ahmed, Amine Ben Alaya, Fathi Ben Ammar, Hamadi El Gharib, Michele Graffeo, Chiheb Hamrouni, Mongi Ltaief, Giovanni Manuguerra, Sarra e Sodi.

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