Progressioni orizzontali Comune- sindacati: “Facciamo un po’ di chiarezza”

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Rappresentanti sindacali – FP CGIL Barbara Vigilante; UIL FPL Luca Iuculano; SULPL Salvatore Mistretta – intervengono sulla questione progressioni orizzontali del Comune di Parma.

“Lo scorso 14 dicembre CGIL, CISL, UIL e SULPL hanno sottoscritto unitariamente il Contratto Decentrato Integrativo per i dipendenti del Comune di Parma, che prevedeva, tra le altre cose, di riattivare il percorso delle progressioni orizzontali realizzando, per il biennio 2017/2018, circa 550 passaggi.

Unitariamente sono state fatte le assemblee di consultazione con i lavoratori, che hanno fatto registrare un consenso superiore al 90% tra i lavoratori consultati.

Visto il forte ritardo nell’applicazione del contratto decentrato, che prevedeva la pubblicazione delle graduatorie entro il 31 marzo scorso, unitariamente CGIL, CISL e UIL hanno sollecitato al Comune, con una nota congiunta datata 3 maggio, il rispetto degli impegni assunti.

Dopo il provvedimento del Direttore Generale che avoca a sé le procedure per il completamento delle graduatorie, improvvisamente la CISL si dissocia dai percorsi unitari e lunedì 29 maggio esce con un comunicato nel quale accusa CGIL e UIL di appoggiare “l’equilibrismo precario del Direttore Generale permettendo all’Amministrazione di giocare a nascondino”.

Affermazione totalmente priva di fondamento e anche di senso logico. A quale fine si sarebbe dovuto fare ciò, non è chiaro.

Unitariamente è stato sottoscritto un accordo e coerentemente se ne chiede l’applicazione. Gli atti e le azioni lo testimoniano (vedi la nota di sollecito del 3 maggio).

In questi giorni, CGIL UIL e SULPL stanno effettuando un giro di assemblee per parlare con i lavoratori della situazione. È evidente che, se i ritardi nell’applicazione del Contratto decentrato dovessero prolungarsi, non si potrebbe che fare quello che sempre si fa in questi casi, cioè aprire una vertenza.

Appare sospetto l’attivismo di ultim’ora della CISL: se davvero ritengono che il contenuto dell’accordo non sia soddisfacente, perché non escono dall’ambiguità e ritirano coerentemente la loro firma? O pensano di poter cavalcare il malcontento comunque vadano le cose?

Firmare un accordo vuol dire poi sostenerlo. Rilanciare all’ultimo minuto, significa in realtà che si punta a farlo saltare. Chi ha a cuore l’interesse generale dei lavoratori chiederà con forza che gli impegni sottoscritti vengano rispettati”.

 

 

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