La delibera in questione riporta in sintesi i pareri diversi sulla proprietà della rete di teleriscaldamento di Parma, espressi dall’Anac, dal sindaco Pizzarotti e da Iren S.p.A.
Ho trovato addirittura sconvolgente, alla lettura del documento, che la posizione del sindaco fosse in perfetta aderenza con quella di Iren, posizione avversa al parere che Cantone e i suoi uffici esprimevano sul merito.
L’argomento rilevante per l’intera comunità è stato in questi anni palesemente celato e l’intera comunità ne sa poco o nulla. Non una commissione, non un ordine del giorno, non un dibattito pubblico.
Oggi leggo che il sindaco dopo l’ultimo incontro con ANAC di pochi giorni fa, in risposta al consigliere Ghiretti che lo richiama al suo dovere, si esprime su un social network in modo completamente diverso.
Ha cambiato idea. Bene, attendo di leggerlo sui documenti ufficiali: non accontentarsi di facebook credo possa essere un atteggiamento utile e prudenziale.
I documenti ufficiali al momento a disposizione parlano di una posizione diametralmente opposta a quella palesata dal sindaco uscente su facebook. Per Cantone ed ANAC la rete di teleriscaldamento è di proprietà del Comune di Parma, al punto da ritenere che sia da correggere “l’utilizzo gratuito della rete da parte di IREN che ha impropriamente goduto fino ad oggi dei benefici della vendita del calore prodotto dall’impianto senza riconscere al Comune (almeno così sembra) alcuna somma, evenienza questa che potrebbe configurarsi come danno erariale.”
– “con nota prot. n. 52952 4.4.2016 il Comune di Parma, nel trasmettere la bozza del regolamento che si accinge ad approvare per la realizzazione delle reti di teleriscaldamento nel sotto suolo pubblico, ha asserito che “nonostante il profondo rispetto che il Comune di Parma nutre per questa Spett.le Autorità, non è posto di dar seguito a quanto indicato nel parere n. 14 del 4.2.2015, dovendo concludere che le reti di teleriscaldamento, nel territorio comunale, non possono essere considerate opere pubbliche ai sensi dell’art. 22, comma 1, del decreto legislativo n. 28/11 e, conseguentemente, vengono disciplinate come opere private (seppure di interesse pubblico)”.
Di fronte a vicende così rilevanti sono certo che la comunità debba tutelarsi, che debba pretendere di essere adeguatamente informata e, dove è il caso, debba fare tutto il necessario per non farsi togliere ciò che è suo.
Un Comune deve poter cambiare gestore per la fruizione del teleriscaldamento, per scegliere il miglior servizio al costo minore: ci sono le gare pubbliche per questo.
Un cittadino può cambiare gestore della cosa pubblica, se nota, da parte di chi amministra la città, infingimenti e posizioni decisamente anomale che paiono molto distanti dagli interessi collettivi: ci sono le elezioni per questo.
Accolgo con piacere le posizioni odierne del sindaco uscente e candidato Pizzarotti che, su facebook, si dice in linea con ANAC che attribuisce l’infrastruttura al Comune di Parma, ma è ormai tempo di cambiare gestore.
La gara pubblica, almeno quella elettorale è arrivata”.