Sono stati revocati gli arresti domiciliari a Ugo e Marcello Grondelli. Per i due manager il Tribunale del Riesame ha accolto la richiesta degli avvocati difensori. Marcello, figlio di Ugo, avrebbe anche chiesto di essere sentito nei prossimi giorni dal PM Amara, e dal GIP Sarli.
Sono stati altri quattro gli indagati per l’indagine che ha sconvolto la sanità parmense (RILEGGI) e portato alle dimissioni del rettore dell’università Loris Borghi, tra sperimentazioni non autorizzate in ambito della terapia del dolore e mazzette per convegni, corsi di formazione, sponsorizzazioni di case farmaceutiche e medicinali, che hanno ottenuto la revoca dei domiciliari.
Revoca non ottenuta da colui che è considerato il boss del giro di denaro, Guido Fanelli: resta ai domiciliari.
Tra 45 giorni verrà reso pubblico il dispositivo del Tribunale del Riesame, dal quale si potrà evincere se Ugo e Marcello Grondelli siano stati rimessi in libertà per insufficienza di prove o perchè la misura cautelare non è più ritenuta necessaria.
Ugo Grondelli, membro del consiglio d’amministrazione della Alteco Medical Ab., difeso dall’avv. Luigi De Giorgi aveva scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere, rilasciando però alcune dichiarazioni spontanee.
Lui, amministratore di fatto anche della Spindial di Lemignano, è accusato di aver convinto Fanelli a fare sperimentazioni con i filtri dell’Ups Absorber, in cambio di regalie varie. Ma lui nega ogni “donazione” a Fanelli, parlando solo di un paio di incontri conviviali per discutere di sistemi medici e di dispositivi approvati nel 2009.
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Marcello Grondelli, amministratore di Spindial, ha negato ogni coinvolgimento, sostenendo, tramite il proprio legale, la liceità dei rapporti con l’Università di Parma, di non aver mai svolto sperimentazioni sui macchinari, essendo già certificati Cee, e di non aver avuto alcun rapporto con la 2aclinica Anestesia e Rianimazione del Maggiore.
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Il suo legale, Daniele Carra, aveva chiesto la revoca dei domiciliari lo scorso 15 Maggio.
Per Giuseppe Vannucci si è approvata invece una attenuazione della misura cautelare dai domiciliari all’obbligo di firma.
