Mercalli per il Festival dello Sviluppo Sostenibile: “Punto di non ritorno per il cambiamento climatico. COP 21? Solo un pezzo di carta per ora”

0
Un altro ospite d’eccezione per il Festival dello Sviluppo Sostenibile che si sta svolgendo dal 22 maggio al 7 giugno a Parma. Luca Mercalli – meteorologo, divulgatore scientifico e “personaggio” mediatico italiano – ha tenuto un incontro al Palazzo del Governatore dal titolo “Crisi ambientale e climatica, perché la sottovalutiamo?”. A moderare Rolando Cervi, presidente di WWF Parma. Presenti il delegato alla sostenibilità nonché co-organizzatore del Festival, Alessio Malcevschi, l’assessore all’ambiente Gabriele Folli e l’ex presidente di Legambiente Parma, Francesco Dradi. La sala, piena.
Luca Mercalli, Gabriele Folli, Alessio Malcevschi, Rolando Cervi, Francesco Dradi
Le parole di Mercalli sono pesanti come macigni: “Non torneremo più indietro“. Il trend verso il cambiamento climatico è già partito da anni, se ne parla dagli anni ’70, ma fondamentalmente nulla è stato fatto per fermarlo. 
“Mai come oggi è così facile accedere all’informazione anche sui problemi ambientali ma sembra che per l’Italia questo problema non esista. – ha continuato il meteorologo – Non sappiamo quale sia a questo punto la comunicazione più efficace”. Ormai di sostenibilità se ne parla quasi quotidianamente ma la politica dov’è?
“In america hanno fatto una manifestazione contro le politiche di Trump ma il giorno dopo tutto è tornato a camminare come prima”. Il nuovo presidente degli USA ha infatti dichiarato di voler fare un passo indietro rispetto all’impegno preso dal predecessore Obama al COP 21 di Parigi, la conferenza delle parti che ha determinato un patto per tutti gli stati firmatari: impegnarsi a limitare l’aumento della temperatura a 2 gradi. Un paio di gradi sembrano pochi ma gli effetti verranno percepiti e si avranno le conseguenze di un era di industrializzazione spinta. “Il patto di Parigi oggi è solo un pezzo di carta. Nei prossimi anni dovrebbe entrare nelle leggi di ogni governo ma non mi sembra che se ne stia parlando molto”.
“Già nel 1972 – spiega Mercalli – uscì una pubblicazione chiamata “I limiti dello sviluppo” commissionata dal Club di Roma. Il libro scrisse quello che poi è accaduto. Ai tempi fu screditato, non passò il messaggio”.
“Oggi siamo al secondo bivio perché il primo l’abbiamo già perso. Ora possiamo decidere se cadere col paracadute o senza, magari “con” potremmo farcela a sopravvivere ma solo se nel frattempo ci siamo studiati bene il libretto di istruzione. Unica cosa saggia da fare oggi è rientrare nei limiti del pianeta che abbiamo”.
Consumiamo come se avessimo 1 pianeta e mezzo a disposizione. Da metà anni 80 in poi il clima sta aumentando di temperatura. Anno dopo anno è record di caldo. I livelli di CO2 sono preoccupanti “410 parti per milione rilevate dal progetto Epica”. Anno dopo anno sale il livello degli oceani “dovrebbe essere 3 millimetri all’anno, siamo a 19 millimetri”. Gli effetti del cambiamento sono principalmente la perdita di biodiversità, le guerre civili, le carestie e i profughi: “Ci lamentiamo dei profughi di oggi ma tra 50 anni questi arriveranno da Venezia, da Rimini…saranno milioni e milioni”. 
La legge contro la cementificazione di suolo giace in Parlamento da 5 anni. Si parla di rifiuti. Mai come oggi anche a Parma si sta parlando di raccolta differenziata, sembra il tema della campagna elettorale del 2017, ma “va bene la raccolta differenziata. Peccato che non basti, serve una regolamentazione all’inizio della catena, per le aziende, anche sotto forma di sanzioni, per ridurre il carico di rifiuti che arriva ai cittadini”.
Sulle energie rinnovabili l’Italia era in prima fila, oggi? “Ci siamo fermati. Abbiamo messo fine a incentivi e messo paletti quando invece dovevamo partire in corsa”. Il 40% della sola energia elettrica italiana arriva da energia rinnovabile ma non basta. “Soluzioni? Meno viaggi aerei, meno trasporti in genere, più telelavoro”. Altro punto importante è l’ agricoltura di prossimità: km 0 e stagionale.
Le discipline scientifiche si stanno evolvendo, la sostenibilità entra nelle ricerche, ma a rimanere quasi immobile sembra lo studio economico. “E’ la disciplina che più di tutte deve essere riformata”.
Ma il problema è anche culturale cittadino: “Il 95% delle persone vuole il Maserati, figuriamoci se si preoccupa dell’ambiente”.
“Come disse Churchill nel ’36, prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale: l’era del procrastinare e dei tentennamenti è finita. Ora è l’era delle conseguenza”. Churchill e l’Inghilterra avevano infatti capito il pericolo che stava comportando l’avanzare di Hitler ma gli Stati, chi per paura e chi per interesse, hanno tentennato fino all’ultimo facendo scoppiare la guerra dei secoli. “È proprio vero che le lezioni non si imparano mai” conclude amaro Mercalli.
(Arianna Belloli)

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here