Casa di riposo Peracchi: violenze fisiche e verbali da 2 anni. USB accusa Proges

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La Procura della Repubblica ha aperto un fascicolo su presunti casi di maltrattamento alla casa di riposo per anziani “Peracchi” di Fontanellato.

Episodi di violenza fisica e verbale si sarebbero ripetuti nella struttura da quasi 2 anni. I casi più gravi sono sporadici ma alcuni dipendenti hanno denunciato anche comportamenti quotidiani, modalità scorrette e non rispettose nei confronti degli anziani da parte di pochi operatori. Sotto indagine quindi solo un piccolo nucleo dei più di 30 dipendenti che hanno in cura più di 70 pazienti al “Peracchi”: un gruppo di operatori che non supererebbe le dita di una mano.

Oggi, 22 maggio, l’Unione Sindacati di Base, ha dichiarato in conferenza stampa di essere stato a conoscenza di questi fatti. Alcuni dipendenti della cooperativa Proges e operanti al Peracchi si sono rivolti al sindacato indipendente per far luce su questi episodi. Inoltre, alcuni membri del personale hanno denunciato mancanze nei diritti dei lavoratori che vanno dall’assegnazione di continui turni spezzati, ferie e permessi non concessi. Sono 3 gli incontri tra USB e alcuni dipendenti nell’arco di 2 anni. Il sindacato si è fatto intermediario con la cooperativa che ha in gestione la struttura, Proges.

Uno degli episodi più gravi vedrebbe un operatore lanciare giù da un rampa un anziano sulla sedia a rotelle facendolo andare a sbattere poi contro il muro. In più occasioni – come riferiscono i rappresentanti sindacali – i pazienti sarebbero stati portati a letto “come sacchi di patate”. Numerose lesioni cutanee sarebbero poi state riportate nei registri medici “le lesioni sono normali, può capitare in caso di anziani deboli, ma qui si parla di un numero che supera la media” riferisce Carlo Rasmi di USB.

“Abbiamo fatto notare a Proges la singolarità dell’accaduto, – spiega Rasmi- alcuni dipendenti si sono rivolti a noi anche se iscritti a un altro sindacato, la CGIL. Proges è stata come un muro di gomma dichiarando di fatto che il problema non esiste. Non ha mai preso atto della situazione mostrando come il loro sistema di verifica non vada per niente bene”.

L’indagine da parte della Procura è partita dal momento in cui una delle coordinatrici della struttura ha esposto denuncia dopo che colleghi le hanno mostrato una situazione che inizialmente lei aveva percepito come “casi singoli”. Dopo consulenze legali la responsabile si è quindi recata alle Forze dell’Ordine. Le sue dichiarazioni sono state sostenute da un altro dipendente che avrebbe tuttavia ritrattato in seguito. Un gruppo di dipendenti sono stati già sentiti dai Carabinieri di Fontanellato.

USB denuncia ora lo “scorretto modo di affrontare le cose da parte della cooperativa”. “Vige all’interno della casa di riposo un clima di intimidazione – ha continuato Mauro Caffo, sindacalista USB ed ex dipendente di Proges e del Peracchi – La coordinatrice dopo che ha denunciato questa situazione è stata fatta allontanare. Quando lavoravo nella struttura, dopo che mi sono attivato dentro USB, sono stato allontanato prima a Santa Maria Bagni poi a Pontetaro e Pellegrino Parmense. Se fai parte di CGIL vai bene ma quando cominci a dare fastidio uscendo dalla loro cerchia di simpatia usano questi metodi. Dall’ottobre del 2015 il “Peracchi” è passato a totale gestione di Proges e da quel momento sono stati riscontrate varie mancanze nei diritti dei lavoratori. La possibile omertà su questa situazione da parte degli altri dipendenti è data da questo clima e dalla paura di ripercussioni personali e lavorative”.

Le richieste dell’Unione Sindacati di Base sono quindi: l’allontanamento degli operatori sospettati e lo stop alle intimidazioni nei confronti degli altri dipendenti con il rientro della coordinatrice allontanata dopo che ha presentato denuncia; la presa di responsabilità da parte di chi avrebbe dovuto vigilare. “La cooperativa dovrebbe smetterla di dire che non è successo niente. Se vuole comportarsi come una azienda seria dovrebbe ascoltare le nostre richieste” conclude Rasmi.

Proges ha convocato i parenti dei ricoverati per domani, martedì 23 maggio.

 

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