M5S: “Pizzarotti da Cantone per il teleriscaldamento fa gli interessi di Iren, non di Parma”

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Duro affondo contro il sindaco Federico Pizzarotti firmato dagli ex amici del Movimento 5 Stelle, che accusano il primo cittadino di difendere gli interessi di Iren a danno dei parmigiani sul fronte sempre aperto del teleriscaldamento. I sostenitori del candidato sindaco Daniele Ghirarduzzi si riferiscono all’incontro che Pizzarotti avrà con Raffaele Cantone, presidente dell’Anac, sul problema già tanto dibattuto ma sempre aperto della proprietà della rete del teleriscaldamento. Secondo il Comune di Parma, la rete è di proprietà di Iren Spa che l’ha realizzata per portare il riscaldamento nelle case dei parmigiani, secondo i pentastellati (e non solo) si tratterebbe invece di una infrastruttura diventata pubblica come “onere di urbanizzazione” per la costruzione del termovalorizzatore di Ugozzolo.

La questione non è di lana caprina, perché dalla proprietà della rete del teleriscaldamento può nascere un pesante monopolio con il quale i parmigiani dovranno fare i conti se vorranno il riscaldamento.

Tesi questa che preoccupa il M5S, secondo cui “Iren, da quando il mercato del gas e dell’elettricità è diventato libero, in questi due settori è in perdita, come dimostrano i suoi bilanci”, mentre gli utili arriverebbero da due servizi che la società “gestisce in monopolio, cioè l’acqua e la gestione rifiuti. Con questi due servizi, ai quali i cittadini non si possono sottrarre, con la complicità di leggi nazionali e regionali ritagliate ad uso e consumo delle lobby delle multiutility, recuperano le perdite e creano “utili”.

Insomma, con la proprietà della rete – sempre secondo il M5S – scatterebbe un’altra voce importante di guadagno per la multiutility. “Iren quindi farà il prezzo, Iren accenderà o spegnerà il nostro riscaldamento invernale, a suo piacimento – sostengono i pentastellati -. Le leggi dello Stato stabiliscono che laddove viene edificata una nuova unità produttiva, per esempio una fabbrica, chi la costruisce deve pagare al Comune gli oneri di urbanizzazione, cioè i collegamenti alle fognature, i collegamenti elettrici, parcheggi, marciapiedi e così via. Il costo se lo assume il padrone della fabbrica, ma quegli impianti e servizi diventano pubblici. Pertanto, quando Iren ha costruito la sua centrale di teleriscaldamento, come oneri di urbanizzazione ha dovuto creare la rete dei tubi che trasportano il calore in città, una rete che, come le fognature, è diventata di proprietà pubblica. Questo non lo diciamo noi, lo dicono le leggi dello Stato, lo dicono gli avvocati Allegri e De Angelis, da anni in prima fila contro gli abusi di Iren, ma soprattutto lo dice Cantone, Presidente dell’Autorità Anticorruzione”.

Tutti d’accordo, quindi? No. Il sindaco Pizzarotti, no. Secondo lui avrebbe ragione Iren a rivendicare la rete del teleriscaldamento e il perché di questa sua convinzione dovrà spiegarlo al magistrato Raffaele Cantone, capo dell’Anticorruzione.

E quindi ha pensato bene di scendere in campo contro gli interessi dei cittadini, contro la legalità di cui Cantone si fa paladino, contro gli interessi del Comune, ed andrà a Roma a difendere gli interessi di Iren – conclude il Movimento 5 Stelle -. Questo non è un impegno istituzionale, è una scelta personale di Federico Pizzarotti, tra l’altro contraria al suo ruolo. Ed è una scelta che, se il M5S governerà la città, contrasteremo in ogni modo. Il sindaco deve fare gli interessi dei cittadini, non di qualche azienda partecipata o privata. Su questo non transigeremo”.

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